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  • Turismo a Petra: esplora la città rosa nel clima ideale d’inverno

    Nel cuore della Giordania, tra affascinanti formazioni rocciose e sfumature desertiche, si trova Petra, un autentico capolavoro di archeologia e ingegneria dell’antico mondo nabateo. Con i suoi monumentali edifici scolpiti nella roccia rosa, Petra è conosciuta come la “città rosa” e rappresenta un tesoro di cultura, storia e bellezza naturale. Visitare Petra durante i mesi invernali offre un’esperienza straordinaria: le temperature miti e il clima ideale permettono lunghe esplorazioni senza il soffocante calore estivo. In questo periodo, Petra rivela il suo fascino più autentico, consentendo ai turisti di godere delle sue meraviglie con un senso di intimità e un ritmo più rilassato.   L’antica Petra brilla di splendore quando le temperature invernali, comprese tra 8 e 16 gradi Celsius, incorniciano la maestosità della città scolpita nella roccia. L’escursione inizia attraverso il Siq, una stretta gola tra alte pareti di arenaria, culminando con la vista del Tesoro Al-Khazneh. La bellezza evocativa del deserto aiuta i visitatori a comprendere la vita del popolo Nabateo, che un tempo prosperava in questa regione, scambiando merci lungo le rotte carovaniere. Oltre Al-Khazneh, si estende una vasta area urbana con tombe reali, il monastero, il teatro e ingegnosi sistemi idrici.   L’inverno offre l’opportunità unica di esplorare senza il caldo opprimente delle altre stagioni. Il clima di Petra è ideale per camminare lungo sentieri tortuosi, scalare gli 800 gradini per raggiungere il monastero, o semplicemente ammirare le molteplici sfumature di rosa e rosso che la luce dell’alba e del tramonto regalano alla pietra. Oltre alla meraviglia archeologica, la natura circostante invita a escursioni nei vicini sentieri montani e offre momenti di riflessione nell’immensa quiete del Wadi Rum, la famosa “valle della Luna”, situata a poca distanza da Petra.   Parte integrante dell’esperienza di Petra è l’immersione nella ricca cultura nabatea. Le visite guidate, condotte da discendenti diretti dei Nabatei, offrono preziose informazioni sulle tradizioni e sulla storia di questo popolo. A fine giornata, è possibile ristorarsi con la cucina locale in uno dei tanti caffè e ristoranti nelle vicinanze, provando piatti tipici come il mansaf e il maqluba.   Tra le attività culturali, non mancano manifestazioni e concerti all’aperto nelle aree antiche, come il Petra by Night, un evento che incanta con candele e musiche etniche. L’inverno è anche il periodo ideale per visitare i laboratori artigianali, dove è possibile assistere alla lavorazione della ceramica e all’intaglio su pietra.   La posizione geografica di Petra, situata nell’aspro sud-ovest della Giordania, offre scorci desertici che si trasformano nei mesi invernali, divenendo più accoglienti e ideali per lunghe passeggiate e l’esplorazione. L’ambiente naturale, oltre a regalare un panorama unico, è la dimora di una varietà di fauna selvatica, in particolare uccelli noti per le loro migrazioni stagionali. La frescura dell’aria e la luce chiara esaltano i dettagli e l’atmosfera, regalando ai visitatori una comprensione più completa dell’importanza storica e del valore universale di questo sito patrimonio dell’umanità UNESCO.
  • Strani oggetti nei cieli del New Jersey: droni, aerei o UFO?

    Negli ultimi giorni, il cielo sopra il New Jersey è diventato teatro di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Questo fenomeno ha suscitato interrogativi senza risposte e alimentato teorie complottiste, tra cui ipotesi di navicelle aliene o scenari segreti orchestrati dal governo. La confusione nasce da una combinazione di fattori: la difficoltà di identificare gli oggetti avvistati, l'ansia collettiva generata dall'incertezza e una comunicazione non sempre chiara da parte delle autorità. Anche i legislatori di Capitol Hill si sono fatti sentire, chiedendo maggiore trasparenza su questi eventi enigmatici.  

    La gente non guarda abbastanza in alto

    Jamey Jacob, direttore dell'Oklahoma Aerospace Institute for Research and Education presso l'Oklahoma State University, offre una spiegazione plausibile. Secondo Jacob, molti cittadini non sono abituati a osservare il cielo notturno e, quando lo fanno, notano improvvisamente la densità del traffico aereo, specialmente sulla costa orientale degli Stati Uniti. Jacob sottolinea che, sebbene il problema dei droni possa rappresentare una minaccia reale, gran parte degli avvistamenti sembrerebbe essere una errata interpretazione di velivoli pilotati. In molti casi, ciò che appare come un drone potrebbe in realtà essere un aereo commerciale o privato, reso difficile da identificare per la mancanza di riferimenti visivi chiari.  

    I droni sotto i riflettori

    La maggior parte dei droni avvistati, secondo Jacob, opera all'interno delle autorizzazioni notturne della Federal Aviation Administration (FAA). Tuttavia, i droni coinvolti in operazioni illecite tendono a volare senza luci di navigazione per evitare di essere individuati.  

    Ipotesi di operazioni governative

    Non tutti condividono l’opinione di Jacob. Robert Powell, membro della Scientific Coalition for UAP Studies, ritiene che molti di questi droni siano gestiti da agenzie governative o da grandi aziende. Powell esclude che un avversario straniero degli USA avrebbe il coraggio di far volare droni a questo livello sul territorio americano senza scatenare una risposta immediata. Secondo Powell, le autorità sanno molto più di quanto dichiarano pubblicamente, alimentando ansia e teorie complottiste. L'incapacità dei media di distinguere tra avvistamenti di droni e normali velivoli contribuisce ulteriormente alla confusione.  

    Un “chicco di verità”

    Powell insiste sul fatto che, nonostante molte segnalazioni siano frutto di errori di interpretazione, c’è un nucleo di verità dietro questi avvistamenti. "Il governo conosce la realtà dei fatti, ma la mancanza di trasparenza genera disinformazione e confusione", afferma.  

    Possibili minacce o semplice routine?

    Anche il celebre astrofisico Avi Loeb, co-fondatore del Galileo Project, ha commentato la questione. Secondo lui, è una pratica comune per il militare statunitense avvisare le autorità locali prima di far volare droni su aree residenziali. Gli oggetti non identificati, quindi, potrebbero avere origini civili o appartenere a nazioni avversarie. Loeb ha inoltre ricordato l’episodio del pallone spia cinese avvistato nel 2023, che ha evidenziato la vulnerabilità dello spazio aereo americano. La domanda centrale, per Loeb, è se questi oggetti rappresentino una minaccia per la sicurezza nazionale o siano semplicemente strumenti di spionaggio. L’idea di attribuire tali avvistamenti a tecnologie extraterrestri, conclude Loeb, rischia di essere una cortina fumogena per mascherare eventuali falle nei sistemi di intelligence.
  • Freddo Natale. Ecco l’evoluzione, invece, per Capodanno e Befana

      L'Italia si prepara una irruzione di aria fredda che coinciderà proprio con le festività natalizie e con la massima espressione della fase instabile e fredda di tipo invernale, proprio per la Vigilia e Natale.   L'irruzione non si configura particolarmente significativa sotto l'aspetto termico, poichè la componente più fredda riguarderà le medie e alte quote atmosferiche; nei bassi strati e in prossimità del suolo, le termiche saranno, si, piuttosto fredde, ma non in modo eclatante, con valori non oltre -4/-5° a 1300/1400 m circa.   Insomma, un'azione invernale classificabile di media portata, tuttavia importante per durata, circa 72 ore, e anche per l'instabilità associata, su diverse aree appenniniche insistente e, per alcune fasi, anche di corposa intensità. L'aria piuttosto fredda in quota, per di più, e anche un regime barico depressionario abbastanza significativo al suolo, favoriranno diffusamente il fenomeno nevoso fino a bassa quota, in particolare sul Centro Sud Appennio. Su questo settore, localmente le nevicate potranno essere anche abbondanti con accumuli di diverse decine di centimetri, specie tra Sud Marche, Reatino, Abruzzo, Molise, Nord Campania, Nord Puglia e rilievi calabresi e nord-siciliani, qui magari di più alle quote di media e bassa montagna.   Dunque, un Natale fiabesco come non si vedeva da anni (oltre 20, dal 2003) su queste aree, ma sul resto dell'Italia la prossima irruzione si annuncia pressochè insignificante. A parte effetti instabili e invernali anche per il settore alpino più settentrionale, anche esso esposto alle correnti da Nord e con diffuse nevicate fino in valle nella fase iniziale dell'irruzione (specie oggi e domani), il resto dell'Italia vedrà scorrere pressochè ininfluente l'affondo perturbato a carattere freddo.   Certo, ci saranno nottate serene sulle aree non coinvolte nell'instabilità, specie interne tirreniche centro-settentrionali e del Nord in genere, con irraggiamento e temperature basse mattutine e anche con estese gelate, ma poi più mite di giorno e, soprattutto, senza instabilità invernale. Ma come sarà, poi, il tempo verso Capodanno? Appena passata l'azione fredda merdiana natalizia, la fase verso Capodanno (e qui è d'obbligo il condizionale) evolverebbe all'insegna di una pressione in progressivo aumento anche al Centro Sud, con fenomeni, quindi, su queste aree, sempre più scarsi e circoscritti.   La circolazione fino a fine anno, però, rimarrebbe impostata dai quadranti orientali, abbastanza freddina al Centro Sud dove, infatti, si configurerebbe ancora un sotto media termico, sebbene contesto medio meno freddo rispetto alla fase natalizia. Non sarebbe escluso, però, qualche improvviso inserimento, nel flusso orientale, di possibili, circoscritte "gocce fredde" in quota, in moto retrogrado dall'Est Europa e verso il bacino centrale del Mediterraneo. In questo caso, potrebbe esserci una temporanea recrudescenza dell'instabilità invernale ed, eventualmente, da ponderare dove di più, stante l'imprevedibile traiettoria di eventuali "gocce fredde".   Insomma, fase tra Natale e Capodanno, governata sempre da correnti settentrionali o orientali, con maggiore stabilità generale, per via di un prorgessivo aumento della pressione, ma ancora con fastidi computabili di più su estremo Sud e Isole. Tra l'altro, non si starebbe proprio del tutto fuori dal rischio di qualche improvvisa scorribanda di nucleo freddo da Est.   Per inizio anno nuovo, invece, potrebbe esserci una tendenza, già da subito, a temporaneo cambiamento della circolazione, con possibile avvento di aria più mite occidentale e con qualche pioggia in più in via generale. L'instabilità, tuttavia, non si configurerebbe particolarmente significativa, se non sull'alto Tirreno, mentre le temperature sarebbero in generale aumento, per aria più mite atlantica.   Tempo da Capodanno alla Befana, quindi, verosimilmente più mite e relativamente umido, precipitazioni irregolari, ma più probabili un po' su tutto il territorio, e locali nevicate a quote di media montagna. E a seguire, nessuna nuova azione fredda in vista? In realtà, dalla Befana in avanti e verso metà mese, ci sarebbe qualche indicazione verso una nuova possibile meridianizzazione della manovra barica e altri tentativi di incursione polare o artica  verso l'Italia, ma, per ora, ci sono solo fumosi indizi, tuttavia da indagarci meglio sopra nei prossimi aggiornamenti.

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