Meteocastelli

Gia' lo scorso anno voci incontrollate diffusesi su internet e faccia a faccia gettarono nel panico le popolazioni albane, voci che parlavano di un terremoto previsto da Giampaolo Giuliani per Albano per l'11 maggio 2010. Giuliani allora smenti' tale previsione, che venne presto ricondotta al suo vero autore, Raffaele Bendandi.

Bendandi era uno psudoscienziato faentino che elaboro' una sua teoria sulla previsione dei terremoti basata sull'attrazione gravitazionale esercitata dagli astri vicini alla Terra, cogliendo pare qualche successo: ad egli si attribuisce la previsione del terremoto di Avezzano, quello del Friuli e di uno minore avvenuto nelle Marche.

Nonostante la notorieta' che raggiunse grazie a questi colpi le sue teorie non sono mai state accreditate ufficialmente dalla scienza, stante anche la fumosita' che avvolge le previsioni di terremoti molto in la' nel tempo. Tra questi ci sarebbe la previsione di un grande e distruttivo terremoto nell'area romana per l'11 maggio 2011.

Lo scorso anno tale previsione venne associata immediatamente ai Castelli Romani, perche' nella memoria collettiva e storica recente quella dei Colli Albani e' la zona piu' prossima a Roma dove se ne registrano. In realta' lo stesso comune di Roma e' in grado di generare sismi di notevole intensita', basti ricordare il terremoto stimato in 6 gradi Mercalli del 12 giugno 1995. Inoltre altre zone attive da un punto di vista sismogenetico sono la costa tirrenica davanti a Roma, i Monti Cornicolani e Tiburtini e poco oltre la Valle dell'Aniene e i Monti Volsini (si ricorda il terremoto di Tuscania). Dunque prendendo per buone le teorie di Bendandi il terremoto in questione potrebbe generarsi in un'area molto vasta, tale da non riguardare per niente i Castelli Romani.

La nostra opinione e' che si sia ancora oggi molto lontani dall'elaborare una convicente teoria di previsione dei terremoti e a maggior ragione ai tempi di Bendandi lo si era ancora di piu'. Tuttavia per dare il polso della situazione, oltre a fornirvi in diretta i sismogrammi di Cave e del nostro sensore di Monte Compatri, iniziamo da oggi a dar conto quotidianamente di tutti terremoti che si registrino nell'area romana, anche di quelli piu' insignificanti registrati solo dai sismografi. Questo perche' se un grande terremoto dovesse avvenire e' probabile che sarebbe preceduto da un incremento dell'attivita' sismica nella zona.

Dall'inizio dell'anno in un cerchio di 40 km di diametro dalla citta' di Roma si sono registrati 19 terremoti, uno ogni 5 giorni. Il maggior numero si e' registrato nella zona compresa tra Lunghezza e Corcolle, zona che negli ultimi mesi e' molto attiva pur se con terremoti davvero deboli. La massima intensita' raggiunta dall'inizio dell'anno e' stata di 2.2 gradi Richter il 3 gennaio, sempre in quella zona. L'ultimo terremoto registrato risale invece allo scorso 30 marzo, quando un microterremoto di 1.0 gradi ha mosso la terra tra Colonna e San Cesareo.