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METEO GIORNALE
  • Meteo: ombrelli aperti Domenica 13 Aprile su queste regioni

    Manca sempre meno all’arrivo di una forte ondata di maltempo che darà il via a una lunga fase perturbata, con condizioni meteo severe su tante nostre regioni. La Settimana Santa sarà condizionata fortemente da diverse perturbazioni di stampo atlantico che produrranno tantissima instabilità nel Mediterraneo, tra cui anche violenti temporali con grandine e nubifragi.  

    Prime piogge nel weekend

    I primissimi fenomeni arriveranno nel corso di questo sabato, ma si tratterà di acquazzoni isolati sul nord-ovest, in attesa del sensibile peggioramento che andrà in scena nella giornata di domenica 13 aprile, ovvero la Domenica delle Palme. La prima perturbazione della Settimana Santa scatenerà acquazzoni e temporali su gran parte del Nord, ma i fenomeni a quanto pare potrebbero estendersi anche a Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. Insomma, buona parte del Centro Italia e quasi tutto il Nord dovranno nuovamente metter mano all’ombrello nel corso di questa domenica.   Da non sottovalutare il rischio di improvvisi forti temporali su Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia, Lombardia e Veneto, dove non si esclude anche qualche forte grandinata. Isolati fenomeni sono attesi anche sulla Sardegna settentrionale e molto marginalmente sul Molise.  

    Sud più stabile, ma con vento e polvere

    Andrà molto meglio al Sud, dove non ci saranno piogge, ma la Domenica delle Palme sarà comunque caratterizzata da forti venti di scirocco e da un aumento delle temperature. Inoltre, arriveranno immense nubi di polvere desertica provenienti direttamente dal Sahara, le quali sporcheranno inesorabilmente i cieli di tutta Italia.   Ma il maltempo finisce qui? Certamente no. Anzi, durante la Settimana Santa la situazione potrebbe degenerare ulteriormente al Centro e al Nord, per l’arrivo di altri fronti temporaleschi da ovest che garantiranno senz’altro tanta altra pioggia e anche un marcato rischio nubifragi.   Saranno le regioni del Nord quelle più colpite, dove addirittura si prevedono picchi di pioggia superiori ai 300 mm entro la giornata di venerdì.   Insomma, andiamo incontro a una lunga fase con condizioni meteo instabili, a tratti severe, che ci accompagneranno fino al giorno di Pasqua.
  • Meteo: grandine grossa e nubifragi oltre al caldo, che caos a Pasqua

    Andiamo incontro a una severa ondata di maltempo che caratterizzerà pesantemente la Settimana Santa, conducendoci al 20 aprile, giorno di Pasqua. Per pura coincidenza e sfortuna, sarà proprio il periodo pasquale il più minacciato dalle piogge e dai forti temporali che potrebbero colpire tante nostre regioni. Ironia della sorte, le condizioni meteo cominceranno a peggiorare proprio dalla Domenica delle Palme.  

    Due forti perturbazioni in arrivo

    Saranno almeno due le forti perturbazioni che colpiranno l’Italia tra domenica 13 e giovedì 17 aprile. Dopodiché, nei giorni successivi, potrebbero resistere strascichi del maltempo in grado di produrre altri temporali, sebbene più disorganizzati rispetto ai giorni precedenti.  

    Prima fase instabile tra domenica e lunedì

    La prima ondata di maltempo transiterà sull’Italia tra domenica 13 e lunedì 14 aprile, generando tante piogge e temporali, soprattutto al Nord e sulle regioni centrali. In questa circostanza potrebbe scendere tantissima pioggia su Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli, dove si prevedono picchi di oltre 150 mm. Inoltre, potrebbero formarsi temporali intensi con grandinate e colpi di vento nelle zone interne del Centro Italia e sulla Val Padana. Il Sud non vedrà particolari precipitazioni, ma dovrà fare i conti con il vento di scirocco molto forte e tanta polvere desertica in alta quota, che sporcherà inevitabilmente i nostri cieli.  

    Poi ancora peggio!

    La seconda perturbazione potrebbe rivelarsi ancor più insidiosa e ben organizzata: si tratterà di un ciclone che prenderà vita nei pressi della Corsica per poi fiondarsi nel cuore del Mar Tirreno, causando un severo peggioramento non solo al centro-Nord, ma anche al Sud. I fenomeni più intensi, in ogni caso, riguarderanno le regioni tirreniche centro-settentrionali e la Pianura Padana, dove si prevedono altre piogge corpose con accumuli di oltre 150 mm che si sommeranno a quelli precedenti. In questa circostanza anche il Sud potrebbe essere minacciato da forti temporali con grandinate e colpi di vento, specie tra mercoledì e giovedì.   Altro caos meteo tra venerdì, sabato e domenica, ovvero anche nel giorno di Pasqua: c’è il rischio, infatti, che un nucleo di aria fresca possa insistere e persistere sul Mediterraneo centrale, generando tanti altri temporali pomeridiani colmi di acquazzoni e grandinate.
  • Le novità meteo per il periodo pasquale che dovete sapere

      Negli ultimi giorni, le analisi meteo si sono concentrate in modo particolare sull’evoluzione atmosferica prevista in vista delle festività pasquali. I più recenti aggiornamenti provenienti dai modelli previsionali indicano un possibile rafforzamento dell’Alta Pressione, ma lo scenario si presenta comunque piuttosto instabile.   Sebbene alcuni segnali facciano sperare in un miglioramento proprio durante i giorni centrali della festività, l’inizio della settimana che precede Pasqua sarà tutt’altro che tranquillo sotto il profilo meteo. Le condizioni meteorologiche infatti non saranno uniformi sull’intero territorio nazionale e, in molte zone d’Italia, si avvertiranno gli effetti di una nuova irruzione perturbata.  

    Un vortice ciclonico in arrivo dal Nord Atlantico

    Il Nord Atlantico tornerà protagonista nelle dinamiche meteo europee, influenzando direttamente anche il bacino del Mediterraneo centrale. Un’ampia depressione ciclonica, attualmente in sviluppo sulle acque oceaniche, si dirigerà verso l’Europa occidentale, portando con sé un’importante massa d’aria più fresca che penetrerà progressivamente anche in Italia.   Questo afflusso, spinto da correnti sud-occidentali, andrà a sostituire l’aria più mite che avrà caratterizzato il fine settimana precedente, specie sulle regioni tirreniche e in Sardegna, dove si assisterà a un temporaneo incremento delle temperature. Durante il Sabato e la Domenica prima della Settimana Santa, infatti, è previsto un brevissimo ma deciso rinforzo dell’Anticiclone africano, capace di spingere le temperature oltre i 23-25°C su diverse località del Centro-Sud.  

    Un improvviso aumento termico

    Tale incremento termico, per quanto breve, sarà sufficiente a generare marcati contrasti atmosferici. Le conseguenze di questo squilibrio tra masse d’aria differenti si manifesteranno rapidamente sotto forma di temporali e rovesci anche intensi, già a partire dalla giornata di Domenica.   Inizialmente, le prime celle temporalesche prenderanno forma sul Nordovest, per poi estendersi verso le regioni centrali tirreniche e nuovamente sulla Sardegna, da sempre sensibile alle variazioni meteo di matrice atlantica. Questa prima fase instabile rappresenterà soltanto l’avanguardia di una situazione più complessa che si svilupperà tra Lunedì 14 e Martedì 15.   Durante questi due giorni centrali della settimana, le precipitazioni aumenteranno sia in intensità che in diffusione geografica, raggiungendo anche le coste tirreniche meridionali, ampie porzioni della Sicilia e del Triveneto. Resta ancora da verificare l’estensione verso il versante adriatico centro-meridionale, così come ulteriori sviluppi sulla parte orientale dell’Isola.  

    Temporali forti, grandinate e colpi di vento

    Le proiezioni meteo indicano che i fenomeni temporaleschi, soprattutto tra Martedì e Mercoledì, potranno assumere caratteristiche particolarmente intense, specialmente nelle zone interne e montane dell’Appennino centrale, del Nordest e delle Prealpi. In queste aree, sarà elevato il rischio di rovesci a carattere di nubifragio, con possibili accumuli di pioggia anche superiori ai 60 mm in poche ore.   In tali contesti, non sarà da escludere la formazione di grandine, favorita dal contrasto tra l’aria più mite al suolo e l’arrivo di nuclei più freddi in quota. In alcune aree particolarmente esposte, anche colpi di vento improvvisi e raffiche discendenti potrebbero causare locali danni, soprattutto su vegetazione e strutture leggere.  

    Ritorna la neve sull’arco alpino: fiocchi anche sotto i 1500 metri

    Con il previsto afflusso di aria più fredda dai quadranti nordoccidentali, la neve farà nuovamente la sua comparsa sulle cime alpine. Nonostante ci si trovi già a metà Aprile, le condizioni meteo previste suggeriscono una diminuzione significativa delle temperature, capace di spingere la quota neve fino ai 1300-1500 metri, specie sul settore alpino centro-occidentale.   In particolare, tra il Piemonte settentrionale, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige, si potranno accumulare nuovi centimetri di neve fresca, un elemento prezioso per il bilancio idrico dei fiumi alpini nella stagione estiva. Sulle Dolomiti, le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso anche fino ai 1200 metri nelle valli più chiuse e soggette a raffreddamento notturno.  

    Solo una parentesi mite prima del nuovo peggioramento

    Il ritorno del caldo fuori stagione previsto tra il Sabato 12 Aprile e la mattinata di Domenica 13 Aprile sarà legato a una fugace espansione dell’Anticiclone africano, che porterà aria calda in quota e venti meridionali al suolo. Questa fase, tuttavia, non sarà duratura: già dal pomeriggio di Domenica, i primi segnali del cambiamento meteo inizieranno a manifestarsi attraverso l’aumento della nuvolosità cumuliforme e la formazione dei primi temporali prefrontali.  

    Pasqua: possibili schiarite e ritorno del bel tempo

    Le ultime tendenze dei modelli meteo a lungo termine mantengono una moderata fiducia verso un miglioramento delle condizioni atmosferiche proprio in coincidenza della Domenica di Pasqua, attesa quest’anno per il 20 Aprile. Dopo la fase instabile della settimana precedente, sembrerebbe probabile una nuova espansione dell’Alta Pressione di origine subtropicale, in grado di ripristinare un tempo stabile e soleggiato su buona parte del territorio nazionale.   Le temperature, in questo frangente, potrebbero subire un nuovo incremento, con valori nuovamente oltre le medie del periodo, soprattutto al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori. Le giornate festive potrebbero quindi risultare maggiormente favorevoli alle attività all’aperto, anche se non mancheranno le incertezze locali, soprattutto in caso di residui disturbi meteo legati a infiltrazioni d’aria fresca in quota.

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Cominciano i distacchi idrici nei Castelli Romani

Con l'arrivo del primo caldo sono purtroppo cominciati i primi distacchi di acqua potabile alle popolazioni dei Castelli Romani: da quanto ne sappiamo i primi si sono verificati già domenica a Monte Porzio Catone e da ieri riguardano anche Monte Compatri, dove l'acqua è tornata solo in tarda serata. Anche Albano soffre della stessa situazione ed immaginiamo altri centri, di cui appena avvertiti vi daremo conto.

Acea Ato2, il gestore della rete idrica dei Castelli Romani, non da' ovviamente nessuna notizia sul sito e le news riportano di uno sciopero, del problema dell'arsenico e le misure per premunirsi dal gelo (!!!). Dopo le figuracce fatte con la gestione del problema arsenico lo scorso anno, la scandalosa mancanza d'acqua che ha riguardato tutti i comuni in occasione della neve di febbraio prosegue la mancanza di comunicazione da parte di questa municipalizzata che tratta i suoi clienti castellani come cittadini di serie B.

Non va meglio con i siti istituzionali dei comuni coinvolti: ad ora il solo Comune di Monte Compatri in un comunicato stampa ha diffidato Acea dal dare tempestiva comunicazioe dei distacchi, affermando di averne ricevuto generico avviso solo alle 13:14 del 20 giugno. Anche quì invitiamo i nostri amministratori ad informarsi ed imporsi presso il gestore e farci sapere qualcosa. E invitiamo i lettori a votare il sondaggio che trovate alla fine dell'home page.

Assumiamo questi toni duri perché se i distacchi non sono dovuti a lavori straordinari ma a effettiva mancanza d'acqua andremo incontro a una bruttissima estate: la stagione infatti comincia solo oggi e i prossimi due mesi sono quelli statisticamente più aridi e inadatti a rimpinguare le falde. Come scritto più volte nei mesi scorsi il 2012 è stato finora un anno sottomedia e con l'eccezione delle nevicate di febbraio è piovuto praticamente solo in maggio: siamo sottomedia di circa il 50%, anche nella zona dei Pratoni del Vivaro ove risiedono le sorgenti maggiori. E si veniva da un 2011 non brillante sul fronte accumuli (30% in meno).

In questa situazione si inseriscono alcuni fatti paradossali:

  1. la prospettata urbanizzazione di nuove aree dei Castelli Romani (es. Santa Maria delle Mole e Frattocchie), con decine di migliaia di nuovi cittadini che andrebbero a consumare ulteriori risorse territoriali e soprattutto idriche.
  2. l'ampliamento della discarica e la costruzione dell'inceneritore di Roncigliano, che se non bastassero i rischi epidemiologici che porteranno faranno anch'essi consumare ed inquinare le falde albane.
  3. il fatto che la città di Roma, praticamente priva di fonti, non soffra di questi problemi mentre i Colli Albani che ne sono pieni soffrano la mancanza d'acqua.

 

Di seguito ordinanze e comunicati stampa che siamo riusciti a trovare:

Monte Compatri http://www.comune.montecompatri.roma.it/sites/montecompatri/files/comunicato%20stampa%20acea.pdf

Monte Porzio http://www.comune.monteporziocatone.rm.it/documenti/regolamentoacqua.pdf

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