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METEO GIORNALE
  • Neve a Roma: la spasmodica attesa della prossima nevicata

    Quando Roma viene coperta dalla neve, si trasforma in un paesaggio unico, attirando l’attenzione di residenti e turisti. Nonostante il clima mediterraneo generalmente mite, episodi nevosi eccezionali si sono verificati nella storia della città, lasciando ricordi indelebili.   Nel Settecento, la prima nevicata significativa documentata avvenne nel 1788, con tre giorni consecutivi di neve che paralizzarono la città. Nel 1846, un accumulo di oltre 20 cm trasformò Roma in uno scenario surreale. Nel Novecento, episodi memorabili includono il 1956, caratterizzato da un febbraio eccezionalmente freddo, e il 1985, quando la neve rimase al suolo per giorni. Un altro evento clamoros fu quello del marzo 1971, quando caddero addirittura 15 cm di  neve. Recentemente, le nevicate del 2012 e del 2018 hanno dimostrato la scarsa preparazione della capitale nell’affrontare questi eventi.   La neve a Roma è legata a condizioni atmosferiche particolari. Correnti fredde provenienti dal Nord Europa o dalla Siberia portano aria gelida verso l’Italia. Quando questa interagisce con una depressione sul Mar Tirreno, si creano le condizioni per le nevicate. Perché la neve si depositi al suolo, le temperature devono scendere a 0°C o meno, un evento raro in città. L’irruzione di aria artica può anche provocare fenomeni di gelo, rendendo le strade pericolosamente ghiacciate.   Nel gennaio 1963, un’ondata di freddo artico colpì duramente l’Italia, con effetti marcati nel Nord Italia e lungo gli Appennini. Anche a Roma le temperature scesero sotto lo zero, con brevi ma intense nevicate. L’inverno del 1956, uno dei più freddi del secolo, portò nevicate significative e temperature rigide in tutta la penisola.   Ogni nevicata a Roma diventa un fenomeno sociale e culturale. Le strade si svuotano o si congestionano per la mancanza di attrezzature invernali, mentre i monumenti innevati, come il Colosseo e San Pietro, creano un’atmosfera incantevole. Tuttavia, la città non è attrezzata per gestire tali emergenze, con conseguenti disagi nei trasporti, scuole chiuse e servizi comunali impreparati.   Il riscaldamento globale potrebbe influenzare la frequenza e l’intensità di questi eventi. Gli scienziati ritengono che il cambiamento climatico ridurrà la probabilità di nevicate nelle zone a clima mediterraneo, ma aumenterà l’intensità dei rari episodi futuri. Questa incertezza pone interrogativi sulla capacità delle città mediterranee di adattarsi a un clima sempre più imprevedibile.
  • Meteo: freddo, venti burrascosi e ancora maltempo in settimana

    La settimana di Natale è caratterizzata da un quadro meteo dominato dall’arrivo di una massa d’aria fredda proveniente direttamente dalle regioni artiche del Nord Europa. Questa ondata di freddo polare porterà un ulteriore abbassamento delle temperature, con nevicate che potrebbero raggiungere quote particolarmente basse in diverse aree d’Italia. Il cambiamento delle condizioni atmosferiche si prevede a partire da Santo Stefano, con una stabilizzazione che potrebbe perdurare fino alla conclusione del 2024.  

    Il Nord tra stabilità e gelate intense

    Nelle regioni del Nord Italia, l’inizio della settimana sarà generalmente stabile, con alcune possibili precipitazioni localizzate nella giornata di lunedì 23 dicembre. Tuttavia, sia la Vigilia che il giorno di Natale offriranno un clima prevalentemente asciutto e cieli sereni o poco nuvolosi. Nonostante la mancanza di nevicate significative, il freddo sarà pungente, con temperature che scenderanno ben al di sotto dello zero durante le ore notturne, interessando non solo le aree montuose, ma anche la Pianura Padana. Le gelate saranno diffuse e rappresenteranno un elemento dominante delle condizioni meteo in queste giornate.  

    La neve al Centro Italia

    Il Centro Italia vivrà un clima più dinamico, con le regioni adriatiche come Marche, Abruzzo e Molise che saranno le più colpite dalle precipitazioni. Qui, la neve potrebbe scendere fino alle pianure e, in casi eccezionali, raggiungere le coste, soprattutto nelle aree dove i fenomeni saranno più intensi. Le regioni tirreniche, invece, godranno di condizioni relativamente più stabili, con alternanza di schiarite e deboli piogge. Nelle zone interne, non si escludono locali nevicate, specialmente a quote collinari, rendendo il paesaggio suggestivo nelle giornate festive.  

    Sud con freddo, pioggia, vento e neve

    Al Sud Italia, le condizioni saranno più incerte, con un netto contrasto tra le diverse zone. Basilicata, Campania, Calabria e Puglia potranno vedere nevicate anche a bassa quota, regalando un raro Natale bianco a molte località. Le coste adriatiche e ioniche, invece, saranno più soggette a piogge intermittenti, influenzate da un vortice mediterraneo che potrebbe accentuare l’instabilità. Le zone interne di Molise e Puglia saranno particolarmente esposte a nevicate significative.   Un deciso miglioramento delle condizioni meteo è atteso a partire da giovedì 26 dicembre, quando un campo di alta pressione inizierà a espandersi sul Centro-Nord Italia. Questo anticiclone garantirà giornate prevalentemente soleggiate e stabili su gran parte del territorio, portando un’interruzione delle precipitazioni e un lieve aumento delle temperature nelle ore centrali della giornata. Tuttavia, le notti rimarranno fredde, con gelate estese nelle pianure del Nord e nelle aree interne del Centro.   Nel Sud Italia e in Sicilia, l’instabilità potrebbe persistere a causa di un ciclone mediterraneo situato nei pressi della Grecia, che manterrà un clima variabile e il rischio di ulteriori piogge o temporali isolati. Le correnti umide associate al ciclone attenueranno parzialmente il freddo nelle aree meridionali, senza tuttavia garantire un miglioramento netto.
  • Turismo a Pian delle Betulle: sci, ciaspolate e escursioni in Lombardia

    Nel cuore della Lombardia, tra le affascinanti Prealpi Orobie, si trova il Pian delle Betulle, un pittoresco villaggio noto come il “Balcone delle Alpi”. Questa destinazione è un vero paradiso per gli appassionati di sport invernali e di escursioni. Durante l’inverno, le distese di neve offrono piste curate e panoramiche ideali per lo sci, mentre le ciaspolate sotto i cieli stellati trasformano le notti fredde in esperienze magiche. Con l’arrivo della primavera, le montagne diventano scenari idilliaci per escursionisti e amanti del trekking, con percorsi tra boschi di antichi abeti e panorami mozzafiato.   Il Pian delle Betulle, situato nella provincia di Lecco, è un’oasi di serenità dove la natura e lo sport si fondono perfettamente. I boschi di conifere, coperti di neve, creano una cornice ideale per lo sci alpino, le ciaspolate e le escursioni. Il clima alpino della località, con inverni freddi ed estati fresche e piovose, offre un rifugio dalla quotidianità. A un’altitudine di circa 1500 metri, le temperature invernali variano tra i -3°C e i 4°C, con occasionali estremi che vanno da -10°C a 10°C.   Le escursioni invernali al Pian delle Betulle, a piedi o con le ciaspole, offrono viaggi alla scoperta di scorci memorabili e un silenzio unico. I percorsi attraversano il paesaggio alpino, regalando viste mozzafiato e incontri con la fauna locale. Ogni passo è un’immersione nella natura e una lezione di cultura montanara, dove le tradizioni si fondono con la modernità delle strutture ricettive e delle piste da sci.   Oltre allo sci alpino, che offre piste per tutti i livelli, il Pian delle Betulle permette di sciare di notte, creando un’atmosfera magica. Le escursioni guidate conducono nel cuore del bosco o lungo sentieri che portano a rifugi montani, dove si possono gustare le delizie della cucina alpina. Le giostre sulla neve e le piste per slittini offrono divertimento per grandi e piccini, completando un’offerta turistica variegata.   Il Pian delle Betulle offre un’esperienza turistica immersiva e rigenerante. Tra le cime innevate delle montagne lombarde, gli amanti della natura trovano un ventaglio di attività che vanno oltre il tradizionale sci. Le ciaspolate sotto le stelle e le escursioni lungo i sentieri boschivi permettono di entrare in contatto con un ecosistema alpino vibrante. Gli operatori locali, coniugando ospitalità e rispetto per la natura, assicurano un’accoglienza calda e personalizzata, dimostrando che il turismo sostenibile è la chiave per valorizzare le meraviglie naturali e creare un’esperienza autentica e memorabile.

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Veloce aggiornamento previsionale per il 17 gennaio 2013

gfs500hpa17012013Domani giovedì 17 vivremo una mattina tranquilla in attesa di un pomeriggio molto movimentato, simile alla mattina appena trascorsa.

Infatti nel pomeriggio si formerà un minimo sul Tirreno, che uno dei modelli (GFS) vede addirittura doppio (occhiale?) proprio davanti le coste laziali che porterà nuove forti precipitazioni sui Colli Albani.

La temperatura attesa in quota partirà da una -2°C a 850 hPa fino ad arrivare in serata ad una -3 o -4, dunque la quota di accumulo neve partirà dai 7/800 metri delle Rocche per calare progressivamente fino a 3/400 metri, forse più in basso (escludiamo il piano), fiocchi se ne vedranno fino al piano ma senza accumulo. Saranno nuovamente possibili rovesci di neve tonda al piano e grandine. In serata i fenomeni cesseranno.

Invitiamo come oggi i lettori a muoversi in auto solo se muniti di catene o gomme invernali.

Noi come saremo qui ad aggiornarvi come abbiamo fatto in questo mercoledì 16 gennaio che ha visto Meteocastelli raggiungere i 1100 fan su Facebook e battere per l'ennesima volta il numero di visite al sito.

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