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METEO GIORNALE
  • Festività: un calderone meteo che non capitava da decenni

      Le previsioni basate sui principali modelli numerici per il medio e lungo termine indicano un periodo caratterizzato da un meteo dinamico e in continua evoluzione: le sorprese non mancano nemmeno per i primissimi giorni del 2025!  

    L'evoluzione

    Nella prima fase, dal 23 al 30 Dicembre, si evidenzia una fascia di Alta Pressione superiore alla media che si estenderà in modo obliquo dal vicino Atlantico fino alle medie e alte latitudini europee. Questo rappresenta una variazione rispetto alle ipotesi dei giorni precedenti. L’Anticiclone, pur essendo presente, si mostrerà più spostato verso il Nord Europa, lasciando il Mediterraneo scoperto. Questa situazione favorirà la formazione di una depressione che porterà instabilità atmosferica tra la Grecia, le regioni meridionali italiane e quelle del medio versante adriatico.   In queste aree si prevede l’arrivo di aria più fredda dai settori orientali, che manterrà le temperature inferiori rispetto alle medie stagionali. Non si escludono nevicate a bassa quota, specialmente lungo l’Appennino centro-meridionale. Condizioni diverse si registreranno nel Nord Italia e nell’alto settore tirrenico, dove il tempo sarà prevalentemente asciutto con temperature in linea con i valori tipici del periodo.  

    Capodanno e l’Epifania

    L’assenza di un regime circolatorio predominante rende meno affidabili le previsioni per la settimana compresa tra il 30 Dicembre e il 6 Gennaio. Per il Mediterraneo e l’intera Italia, si prevedono temperature che non si discosteranno troppo dalle medie climatiche. Tuttavia, la distribuzione delle precipitazioni continuerà a mostrare anomalie significative. In particolare, il Nord Italia, e soprattutto il settore nord-occidentale, vedrà poche precipitazioni, con pioggia e neve ridotte al minimo fino all’Epifania.   Le festività saranno quindi accompagnate da un meteo dinamico, privo di una persistente Alta Pressione. Questo scenario permette un maggiore movimento di perturbazioni, evitando la classica situazione di blocco invernale. Per molte regioni il Natale sarà caratterizzato da nevicate anche a quote medio-basse, un evento atteso e significativo per gli amanti della stagione invernale.  

    Un Natale imbiancato e un inizio d’anno variabile

    Le regioni centrali e meridionali dell’Italia saranno al centro di una fase meteorologica interessante, con neve attesa a bassa quota, specialmente nelle giornate del 25 e 26 Dicembre. La presenza di una circolazione instabile alimentata da aria fredda orientale sarà determinante per creare le condizioni ideali a questo tipo di fenomeni.   Diversamente, nel Nord Italia, specialmente nelle aree pianeggianti, prevarrà un tempo stabile e asciutto, con scarse possibilità di precipitazioni. Anche le temperature non mostreranno variazioni significative rispetto alla norma stagionale, confermando un Inverno meno attivo rispetto al Centro e al Sud Italia.   L’inizio del nuovo anno, subito dopo il Capodanno, vedrà un mantenimento di questa configurazione. Tuttavia, la variabilità meteorologica lascerà spazio a improvvisi cambiamenti, soprattutto nelle regioni meridionali, dove persisteranno condizioni favorevoli a piogge e locali nevicate.  

    Il Nord

    Il Nord Italia vivrà un periodo meno dinamico rispetto al resto della Penisola. Qui, la presenza di un campo di Alta Pressione influenzerà il clima, garantendo condizioni più stabili e asciutte. Le temperature rimarranno perlopiù in linea con i valori medi, senza picchi di freddo intenso né eventi nevosi significativi. Le regioni nord-occidentali, come il Piemonte e la Liguria, saranno tra le aree meno interessate dalle perturbazioni. Sulle Alpi, a quote superiori ai 1.500 metri, non sono escluse deboli nevicate locali, ma nel complesso si prospetta una situazione di relativa tranquillità meteorologica.  

    Il Centro

    Il Centro Italia sarà maggiormente interessato dalle dinamiche instabili. L’afflusso di aria fredda dai Balcani porterà un calo delle temperature, con valori che si manterranno inferiori alla media stagionale. Le precipitazioni saranno distribuite in modo irregolare, ma saranno più probabili lungo le coste adriatiche e sull’Appennino. Qui, la neve potrà scendere fino a quote collinari, creando un’atmosfera suggestiva per le festività natalizie. Sulle regioni tirreniche, come la Toscana e il Lazio, il tempo sarà più asciutto, con maggiori spazi di sereno. Tuttavia, non si escludono episodi di maltempo isolati, soprattutto nelle zone interne.  

    Il Sud e le Isole Maggiori

    Il Sud Italia e le Isole Maggiori saranno al centro delle perturbazioni più intense. La combinazione tra aria fredda orientale e una depressione presente sul Mediterraneo centrale porterà piogge diffuse e nevicate a bassa quota. Sull’Appennino meridionale e in alcune aree collinari, come la Calabria e la Basilicata, si attendono accumuli nevosi significativi. In Sicilia e Sardegna, il meteo sarà più variabile, con alternanza tra fasi asciutte e momenti di maltempo. Soprattutto in Sardegna, l’ingresso di aria più fredda potrebbe causare nevicate anche a quote moderate.
  • METEO Gennaio subito scoppiettante: ecco i motivi

    Partiamo dal presupposto che il miglioramento delle condizioni meteo climatiche ci sarà, indi per cui ci aspettiamo un fine anno all'insegna della stabilità atmosferica complice la presenza di un'Alta Pressione non troppo strutturata. Proprio perché non strutturata ci consente di guarda a Gennaio con fiducia, fin da subito.   Tra i più autorevoli modelli di previsione c'è, come ben saprete, quello europeo e peraltro è ritenuto il più affidabile di tutti. Or bene, stiamo guardando con molto interesse le proiezioni di tale strumento e si evince un certo trambusto anche a inizio 2025. Trambusto scatenato quasi certamente dal Vortice Polare, quindi da un'imponente vortice ciclonico freddo in posizionamento sulla Scandinavia.   Considerando l'accelerazione del Vortice Polare verrebbe da pensare che tale vortice andrà a schiacciare l'Anticiclone sui paralleli ed effettivamente è una possibilità, peraltro contemplata dalla casistica di quel tipo di sinottica. Tuttavia sembrano esserci altri importanti elementi da considerare.   In primis, come già ampiamente evidenziato ultimamente, il fatto che la troposfera sembra essere estremamente reattiva, ciò significa che potrebbe aiutarci a scongiurare il rischio di persistenza dell'Alta Pressione. Non a caso, proprio per la prima decade di Gennaio, si evince un'imponente ondata di freddo su mezza Europa e potrebbe avere ripercussioni fin sul Mediterraneo.   Se tale ipotesi dovesse prevalere su quella anticiclonica ecco che il freddo potrebbe ripresentarsi entro l'Epifania, magari freddo di matrice polare, un po' come già avvenuto nei giorni scorsi. Ovviamente dipenderà anche e soprattutto dal posizionamento dell'Alta Pressione, che a quel punto dovrebbe necessariamente riposizionarsi sulla Penisola Iberica.   Comunque sia, per farla breve, non sembrano esserci i presupposti - al momento - per poter affermare che l'Anticiclone prenderà il sopravvento. Soprattutto non sembrano esserci i presupposti per poter affermare che il clima sarà mite, anche se le temperature tenderanno a salire un po'.   Siamo, lo ripetiamo, estremamente fiduciosi. L'ottimismo scaturisce da un'attenta analisi di tutti i pattern climatici a nostra disposizione e mai come quest'anno sembrano esserci i presupposti per un Inverno comunque interessante. Anche nel mese di Gennaio, anche e soprattutto nella seconda metà mensile e soprattutto a Febbraio.   Indi per cui procediamo con calma, senza farci prendere dall'ansia, senza pensare che ogni anno debba essere uguale all'altro. Perché quest'Inverno, l'Inverno 2024-2025 sembra seriamente intenzionato a lasciare il segno. Lo sta già facendo e chissà che non possa accelerare ulteriormente nel corso delle prossime settimane.
  • La NASA ritarda ancora le missioni Artemis: sta perdendo la leadership spaziale?

    Le missioni Artemis 2 e Artemis 3, fondamentali per il ritorno dell’uomo sulla Luna dopo oltre mezzo secolo, sono state ufficialmente posticipate. La NASA ha annunciato che Artemis 2, inizialmente prevista per settembre 2025, è stata rinviata ad aprile 2026, mentre Artemis 3, destinata a riportare esseri umani sulla superficie lunare, è slittata dalla fine del 2026 alla metà del 2027.  

    Problemi tecnici alla navicella Orion

    Il rinvio è stato causato da criticità tecniche riscontrate nella navicella Orion durante la missione non equipaggiata Artemis 1 del 2022. Durante il rientro nell’atmosfera terrestre, lo scudo termico di Orion ha subito danni significativi: l’eccessivo calore ha generato gas intrappolati nello strato esterno, provocando crepe e il distacco irregolare del rivestimento protettivo. Per mitigare il problema, Artemis 2 seguirà una traiettoria di rientro alternativa, che dovrebbe ridurre le sollecitazioni termiche. Bill Nelson, amministratore della NASA, ha ribadito che la sicurezza degli astronauti rimane la priorità assoluta dell’agenzia spaziale.  

    Tempo extra per risolvere i problemi e migliorare i sistemi

    I ritardi consentiranno alla NASA di approfondire l’analisi delle problematiche tecniche legate a Orion e di sviluppare soluzioni affidabili. Inoltre, l’agenzia avrà modo di ottimizzare i sistemi di atterraggio lunare e perfezionare le tute per le attività extraveicolari lunari (EVA). Questo tempo supplementare potrebbe anche contribuire a miglioramenti complessivi nel programma Artemis, aumentando la sicurezza e l’efficienza delle missioni future.  

    Impatti economici e politici

    I rinvii potrebbero generare ripercussioni significative. Sul fronte economico, una cadenza irregolare delle missioni potrebbe rallentare le operazioni dei fornitori e dei contraenti, causando perdite di competenze specializzate e inefficienze nei processi produttivi. Sul piano politico, il programma Artemis potrebbe trovarsi in bilico. Se, come previsto, Donald Trump tornerà alla presidenza nel 2025, l’impegno del suo governo a tagliare le spese pubbliche potrebbe portare a una riduzione dei fondi destinati al costoso Space Launch System (SLS), favorendo soluzioni più economiche come lo Starship di SpaceX, che punta sulla riutilizzabilità per abbattere i costi.  

    Competizione internazionale

    I ritardi della NASA potrebbero inoltre ridurre il vantaggio temporale sugli ambiziosi programmi spaziali cinesi. La Cina, infatti, punta a inviare i primi astronauti sul suolo lunare entro il 2030, riducendo il divario con Artemis 3. Questa competizione crescente sottolinea l’urgenza per gli Stati Uniti di mantenere il primato nello spazio, nonostante le sfide tecniche e politiche.

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Natale con cielo coperto, pioggia e vento, ma il freddo ancora latita

ciclone dirkMentre il ciclone Dirk investe l'Europa settentrionale portando fenomeni degni di un piccolo uragano, l'Europa meridionale e l'Italia con essa gode della protezione fornita dalle Alpi e dalle altre figure bariche che interessano il continente. Tuttavia la potenza della bassa pressione centrata sulla Gran Bretagna traghetterà aria atlantica verso la nostra penisola portando un significativo peggioramento anche sull'Italia: in particolare il giorno di Santo Stefano si isolerà una goccia fredda sul Mar Tirreno foriera di un sensibile abbassamento delle temperature e del ritorno della pioggia. Pioggia che, a parte qualche piovasco possibile il giorno di Natale, dovrebbe riguardare solo il 26, mentre dal 24 avremo un aumento della nuvolosità, unico effetto per le nostre latitudini della tempesta Dirk. Per quanto riguarda le nebbie, la mattina del 24 sarà l'ultima per diversi giorni in cui le vedremo calare nelle nostre valli. Dicevamo delle temperature che subiranno un irrigidimento il 26 ma restando su valori ancora modesti. Infine prestare attenzione al vento che sarà molto forte dalla mattina di Natale fino alla mattina di Santo Stefano.

Lasciandovi alle nostre previsioni per i prosismi giorni vi auguriamo TANTI AUGURI DI UN SERENO NATALE DALLO STAFF DI METEOCASTELLI.

Martedì 24 dicembre: nebbie al mattino, residuo dell'alta pressione sinora dominate, con possibili brinate nelle valli. Dal pomeriggio aumento della nuvolosità. Temeprature massime stazionarie o in lieve diminuzione, temperature minime in diminuzione. Nessuna precipitazione. 

Mercoledì 25 dicembre: cielo coperto per tutto il giorno con possibili piovaschi in mattinata. Temperature massime in diminuzione, minime in aumento. Vento con raffiche oltre i 50/60 Km/h da sud sud/est.

Giovedì 26 dicembre: dalle prime ore pioggia di moderata/forte intensità, che potrà assumere carattere temporalesco per l'approfondirsi nel Tirreno di una goccia fredda; possibili fino a 50 mm in 24h, con le precipitazioni che cesseranno nelle prime ore di venerdì 27 dicembre. Temeprature in decisa diminuzione nei valori massimi e minimi. Vento in attenuazione da metà giornata.

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