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METEO GIORNALE
  • Pioggia di fuoco: cosa accadrebbe se la Luna si frantumasse nell’orbita terrestre

    Una premessa da fantascienza, ma con solide basi scientifiche Immaginare la Luna che viene colpita da un oggetto celeste e si frantuma in miliardi di detriti che invadono l’orbita terrestre è un'idea che ha ispirato numerose opere di fantascienza, da "Seveneves" di Neal Stephenson fino a vari episodi di Doctor Who. Tuttavia, dietro questa narrazione spettacolare, si celano scenari scientificamente plausibili che meritano una riflessione più approfondita.   L'impatto iniziale: cosa serve per distruggere la Luna? Affinché un oggetto possa distruggere la Luna, deve avere una massa e un’energia cinetica enormi. Secondo studi pubblicati dalla NASA e dal Jet Propulsion Laboratory (JPL), un impattatore dovrebbe avere almeno un decimo della massa lunare e colpirla a velocità superiori a 40 km/s. Un corpo del genere, come un planetoide di tipo Marte o un asteroide delle dimensioni di Cerere, provocherebbe un’onda d’urto tale da frantumare il satellite in frammenti orbitanti. Secondo le simulazioni condotte dal Los Alamos National Laboratory, un simile impatto creerebbe milioni di detriti in orbita, alcuni dei quali si disperderebbero nello spazio, ma una frazione significativa verrebbe attratta dalla gravità terrestre.   Il destino dei frammenti: un anello mortale attorno alla Terra Subito dopo la frammentazione, la dinamica orbitale farebbe sì che i frammenti non cadano subito sulla Terra, ma formino un anello simile a quelli di Saturno, ma molto più instabile. Questo sistema di frammenti orbitanti, denominato debris ring, potrebbe durare da settimane a mesi, a seconda della distribuzione delle velocità e dell’energia orbitale residua. Secondo un report del Goddard Space Flight Center, tale anello collasserebbe progressivamente sotto l’effetto della resistenza atmosferica superiore, della forza di marea terrestre e delle interazioni tra frammenti, portando a una pioggia di meteoriti devastante sulla superficie del pianeta.   L'effetto sulla Terra: pioggia di asteroidi e innesco dell’inverno globale I frammenti lunari che rientrano nell’atmosfera terrestre possono essere grandi come grattacieli o piccoli come ciottoli, ma la velocità d’ingresso—oltre 11 km/s—è sufficiente a generare un’energia distruttiva paragonabile a bombe nucleari. Secondo le simulazioni della European Space Agency (ESA), una tale pioggia di asteroidi potrebbe:
    • Vaporizzare intere città nell’impatto.
    • Innescare incendi atmosferici diffusi.
    • Sollevare nubi di polvere e detriti nella stratosfera, simili a quelle di un’eruzione vulcanica globale, causando un raffreddamento planetario.
    Questo scenario è stato definito "inverno da impatto", analogo a quello teorizzato per l’estinzione dei dinosauri, e potrebbe durare decenni, riducendo la temperatura media globale fino a -20 °C in alcune aree.   Conseguenze geofisiche e orbitali: la Terra senza Luna La scomparsa della Luna avrebbe anche conseguenze a lungo termine sulla stabilità dell’asse terrestre, sulle maree e persino sul ritmo della vita biologica. Secondo i dati del Lunar and Planetary Institute, la Luna stabilizza l’inclinazione dell’asse terrestre, che oggi oscilla solo leggermente intorno ai 23,5°. Senza questo equilibrio gravitazionale, l’asse potrebbe oscillare caoticamente, portando a variazioni climatiche estreme nel corso dei secoli. Inoltre, la mancanza dell'effetto di marea lunare causerebbe:
    • La diminuzione della circolazione oceanica, che regola il clima.
    • Il collasso degli ecosistemi marini basati sulla periodicità delle maree.
    • La desincronizzazione dei ritmi circadiani e delle migrazioni in molte specie animali.
      Una catastrofe che la scienza cerca di prevenire Per quanto altamente improbabile, eventi di collisione tra corpi celesti sono stati osservati nel Sistema Solare. Nel 1994, la cometa Shoemaker-Levy 9 si frantumò contro Giove, dimostrando la realtà di questi fenomeni. Progetti come DART della NASA, che ha deviato con successo l’asteroide Dimorphos nel 2022, e il programma Hera dell’ESA, rappresentano i primi tentativi reali di difesa planetaria attiva contro minacce di questo tipo. Sebbene la frantumazione della Luna resti per ora un’ipotesi teorica estrema, l’umanità ha iniziato a considerare con serietà la possibilità che grandi corpi celesti possano minacciare la vita sulla Terra.  
  • Meteo: Ponte del Primo Maggio come non ce lo aspetteremmo mai

    L'Anticiclone potrebbe garantire tempo migliore all'inizio del nuovo mese

    [caption id="attachment_313415" align="aligncenter" width="1280"]L'Anticiclone potrebbe garantire tempo migliore all'inizio del nuovo mese Dopo tanta instabilità bel tempo più convincente ad inizio Maggio[/caption]   Le ultime proiezioni meteo sembrano convergere verso un’indicazione piuttosto chiara: sarà il Ponte del Primo Maggio a offrire le condizioni più stabili e soleggiate, in particolare nella seconda parte del fine settimana.   Le simulazioni fornite dai principali modelli meteorologici internazionali, tra cui l’americano GFS e l’europeo ECMWF, rivelano un quadro tendenziale piuttosto interessante: nonostante un avvio incerto e leggermente turbolento, il meteo sull’Italia dovrebbe orientarsi verso un progressivo miglioramento proprio nei giorni centrali del ponte festivo.   Giovedì 1° maggio sarà probabilmente la giornata con più incognite, a causa di una circolazione depressionaria modesta ma potenzialmente insidiosa che potrebbe insistere soprattutto sul Sud Italia, in particolare tra Sicilia e aree ioniche. Le correnti fresche da nord-est potrebbero portare nuvolosità sparsa e temporali, specialmente tra Catanese, Messinese e Reggino. Episodi isolati di instabilità potrebbero spingersi anche fino al basso versante tirrenico, interessando zone come il Lazio meridionale e la Calabria.   Diversa la situazione al Nord e sulle regioni centrali tirreniche, dove la giornata festiva potrebbe risultare più variabile ma nel complesso asciutta, con la sola possibilità di rovesci brevi e locali lungo le Alpi, specie nelle ore pomeridiane.  

    Primo weekend di Maggio finalmente con tempo più soleggiato

    A partire da venerdì 2 maggio, l’espansione di un campo di alta pressione favorirà un netto miglioramento delle condizioni meteo. Il sole tornerà protagonista su gran parte della Penisola, accompagnato da temperature in crescita, ma sempre nel pieno della media stagionale. In Val Padana si prevedono massime fino a 25-26°C, mentre al Sud, pur restando su valori più contenuti, si registrerà un clima decisamente più stabile e gradevole rispetto all'inizio del ponte.   Anche sabato 3 e domenica 4 maggio si preannunciano all’insegna di un meteo favorevole, ideale per chi desidera approfittare delle giornate libere per attività all’aria aperta. Il cielo si presenterà sereno o poco nuvoloso su quasi tutta Italia, con l’unica eccezione di qualche rovescio isolato lungo la catena alpina, dovuto a una leggera diminuzione della pressione atmosferica che potrebbe favorire locali fenomeni convettivi nel pomeriggio.   L’attendibilità delle attuali proiezioni meteo si aggira attorno al 55%, un valore ancora medio, ma in progressiva crescita. Sarà quindi fondamentale seguire i prossimi aggiornamenti per ottenere conferme definitive sull’evoluzione meteorologica del ponte del Primo Maggio.
  • Meteo 7 Giorni: Pasqua e Pasquetta con nuove piogge in arrivo, i dettagli

    Piogge e temporali

    [caption id="attachment_313410" align="aligncenter" width="1280"]Piogge e temporali Tra Pasqua e Pasquetta ombrello a portata di mano in alcune regioni[/caption]  

    METEO SINO AL 26 APRILE 2025, ANALISI E PREVISIONE

    Migliora il meteo sull’Italia, dopo la fase di meteo particolarmente avverso che ha penalizzato pesantemente le regioni del Nord. L’aumento della pressione in atto sul Mediterraneo Centrale è comunque a carattere temporaneo, con una nuova saccatura atlantica che affonda già sull’Europa Occidentale mettendo in campo l’ennesima perturbazione che pian piano si avvicinerà all’Italia.   Il tempo risulterà ancora soleggiato Sabato 19 specie al Centro-Sud, ma con nuovo peggioramento dalla sera sulle regioni dell’estremo Nord-Ovest dove si ripresenteranno le prime piogge segnale di quello che ci aspetta per le festività di Pasqua e Pasquetta. Nella giornata del 20 Aprile (Pasqua) il fronte entrerà nel vivo sulle regioni più occidentali, mentre sul resto d’Italia prevarrà il sereno.   La perturbazione poi si bloccherà e si indebolirà, concentrando la propria azione per Pasquetta tra le regioni insulari e i settori centro-meridionali tirrenici con l’instabilità che coinvolgerà anche la dorsale appenninica. Ci aspettiamo uno scenario abbastanza insidioso per le classiche gite fuori porta, visto che in alcune regioni avremo la tipica giornata in bilico tra sole ed acquazzoni.   Nel corso della prossima settimana il tempo stenterà a stabilizzarsi in pieno, con nuove infiltrazioni instabili nord-atlantiche che porteranno delle conseguenze sino a ridosso del giorno della Liberazione, il 25 Aprile. Il cuore dell’alta pressione resterà relegato in Atlantico e sulla Penisola Iberica, lasciando così più scoperta l’area del bacino centro-occidentale del Mediterraneo.  

    NEL DETTAGLIO

    Sabato 19 Aprile: bel tempo prevalente al Centro-Sud, maggiore variabilità tra le aree alpine, prealpine e pedemontane del Nord con dei locali piovaschi. Tendenza ad accentuazione dei fenomeni dalla sera sulle Alpi Occidentali. Temperature in aumento.   Domenica 20 Aprile: molte nubi al Nord-Ovest, con piogge anche localmente forti in estensione a Lombardia, poi al Triveneto verso sera. Peggiora in Sardegna e Toscana, altrove nubi innocue.   Lunedì 21 Aprile: instabile sulle Isole Maggiori, rovesci anche in Appennino. Migliora al Nord.   Ulteriori tendenze meteo: variabilità prevalente anche per i giorni verso il 25 Aprile, con uno scenario incerto e a tratti propizio per dei temporali.

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Natale con cielo coperto, pioggia e vento, ma il freddo ancora latita

ciclone dirkMentre il ciclone Dirk investe l'Europa settentrionale portando fenomeni degni di un piccolo uragano, l'Europa meridionale e l'Italia con essa gode della protezione fornita dalle Alpi e dalle altre figure bariche che interessano il continente. Tuttavia la potenza della bassa pressione centrata sulla Gran Bretagna traghetterà aria atlantica verso la nostra penisola portando un significativo peggioramento anche sull'Italia: in particolare il giorno di Santo Stefano si isolerà una goccia fredda sul Mar Tirreno foriera di un sensibile abbassamento delle temperature e del ritorno della pioggia. Pioggia che, a parte qualche piovasco possibile il giorno di Natale, dovrebbe riguardare solo il 26, mentre dal 24 avremo un aumento della nuvolosità, unico effetto per le nostre latitudini della tempesta Dirk. Per quanto riguarda le nebbie, la mattina del 24 sarà l'ultima per diversi giorni in cui le vedremo calare nelle nostre valli. Dicevamo delle temperature che subiranno un irrigidimento il 26 ma restando su valori ancora modesti. Infine prestare attenzione al vento che sarà molto forte dalla mattina di Natale fino alla mattina di Santo Stefano.

Lasciandovi alle nostre previsioni per i prosismi giorni vi auguriamo TANTI AUGURI DI UN SERENO NATALE DALLO STAFF DI METEOCASTELLI.

Martedì 24 dicembre: nebbie al mattino, residuo dell'alta pressione sinora dominate, con possibili brinate nelle valli. Dal pomeriggio aumento della nuvolosità. Temeprature massime stazionarie o in lieve diminuzione, temperature minime in diminuzione. Nessuna precipitazione. 

Mercoledì 25 dicembre: cielo coperto per tutto il giorno con possibili piovaschi in mattinata. Temperature massime in diminuzione, minime in aumento. Vento con raffiche oltre i 50/60 Km/h da sud sud/est.

Giovedì 26 dicembre: dalle prime ore pioggia di moderata/forte intensità, che potrà assumere carattere temporalesco per l'approfondirsi nel Tirreno di una goccia fredda; possibili fino a 50 mm in 24h, con le precipitazioni che cesseranno nelle prime ore di venerdì 27 dicembre. Temeprature in decisa diminuzione nei valori massimi e minimi. Vento in attenuazione da metà giornata.

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