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METEO GIORNALE
  • Meteo: umidità alle stelle, ombrelli aperti tra Lunedì 25 e Giovedì 28

    Il ritorno dell’alta pressione in Italia è la causa principale dell’incremento dell’umidità nei bassi strati, soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche. Questo aumento repentino sarà particolarmente evidente nella prima metà della settimana entrante, con condizioni meteo tipicamente autunnali.   Nelle prossime ore si assisterà a un sensibile incremento delle nubi basse su tutta la Val Padana e sul Medio-Alto Tirreno. Queste nubi potrebbero dar luogo a deboli precipitazioni, soprattutto a ridosso delle colline. Sebbene l’alta pressione sia tradizionalmente associata a stabilità, la presenza di nubi basse, nebbie e locali pioviggini è una situazione comune durante l’autunno e l’inverno, specialmente nel Mediterraneo.  

    Umidità alle stelle

    L’aumento eccessivo di umidità provoca inevitabilmente la saturazione dell’aria e, in presenza di temperature basse, questa umidità condensa in nubi e successivamente in piogge. Nei prossimi giorni, le precipitazioni saranno più probabili sul Medio-Alto Tirreno, in particolare su Liguria centro-orientale, Toscana e Lazio. Anche la Val Padana potrebbe sperimentare pioviggini persistenti.  

    Apice dell’instabilità tra il 25 e il 28 novembre

    Il culmine di questa blanda instabilità si registrerà tra il 25 e il 28 novembre. Regioni come Liguria e Toscana potrebbero accumulare oltre 100 mm di pioggia, specialmente a ridosso delle colline e delle basse montagne. Questo fenomeno è legato allo stau, il sollevamento forzato dell’umidità causato dalle montagne, che intensifica la formazione di nubi e amplifica le precipitazioni.   L’alta pressione, debole in questa fase, potrebbe cedere il passo a un piccolo nucleo fresco e instabile tra il 27 e il 28 novembre. Questo favorirebbe precipitazioni più estese e consistenti su gran parte del Nord e sull’Alto Tirreno.   Paradossalmente, un miglioramento del meteo potrebbe arrivare sul finale di novembre, grazie all’ingresso di una nuova irruzione fredda di origine artica. Questa colpirebbe principalmente il Centro-Sud Italia, portando un drastico calo delle temperature e cieli sereni al Nord, grazie all’arrivo di aria fredda e secca.
  • Meteo Dicembre: la tendenza che inquieta

    Le proiezioni meteorologiche delineate dall’Aeronautica Militare per le settimane che precedono il Natale indicano un mese di dicembre caratterizzato da forti anomalie climatiche, con temperature superiori alla media e precipitazioni scarse. Questi scenari, basati su modelli meteorologici a lungo termine, delineano un andamento atipico, che ripropongono il problema del cambiamento climatico che sta interessando l'Italia e il globo intero.  

    Dal 25 Novembre al 1 Dicembre: anticiclone prevalente e clima mite

    Nella prima settimana, un esteso anticiclone subtropicale dominerà l’intera Italia, portando condizioni di stabilità atmosferica. Il meteo sarà caratterizzato da scarse possibilità di precipitazioni. Le temperature saranno significativamente sopra la media stagionale, soprattutto in pianura e nelle aree costiere del Centro Italia e del Sud Italia. Le regioni montane del Nord Italia, già colpite da una stagione autunnale povera di neve, continueranno a soffrire la carenza di accumuli nevosi, aggravando la situazione delle riserve idriche.  

    Dal 2 all’8 Dicembre: persiste il dominio dell’anticiclone

    La seconda settimana di dicembre non porterà grandi cambiamenti. L’anticiclone manterrà il controllo del meteo, con piogge ancora sotto la media e temperature in ulteriore rialzo. Il Nord Italia, già in deficit pluviometrico, sarà una delle aree più colpite dalla siccità, mentre nelle pianure del Centro Italia si registreranno foschie dense e locali nebbie mattutine. Al Sud Italia e nelle Isole Maggiori, il clima rimarrà prevalentemente mite, con qualche infiltrazione umida lungo i versanti tirrenici.  

    Dal 9 al 15 Dicembre: segnali di cambiamento

    Nella terza settimana, l’anticiclone dovrebbe mostrare i primi segni di cedimento. Questo permetterà un parziale ritorno delle piogge, ma senza fenomeni significativi. Le precipitazioni si avvicineranno ai valori medi solo nelle regioni centrali e meridionali, mentre al Nord Italia e lungo l’arco alpino continuerà a prevalere la scarsità di neve. Le temperature rimarranno sopra le medie stagionali, con punte particolarmente elevate lungo le coste tirreniche e nelle pianure del Centro Italia.  

    Dal 16 al 22 Dicembre: scenario ancora mite e instabile

    Nella settimana immediatamente precedente il Natale, il quadro meteo italiano continuerà a essere influenzato da temperature miti e precipitazioni disomogenee. Il Sud Italia e le Isole Maggiori potrebbero registrare un aumento delle piogge, concentrate soprattutto lungo le aree interne della Sicilia e della Sardegna. Tuttavia, il bilancio complessivo rimarrà negativo in termini di accumuli idrici. Le zone alpine e appenniniche soffriranno ulteriormente la mancanza di neve, con conseguenze dirette sulle attività invernali e sulle riserve idriche future.  

    Dicembre anomalo: siccità e clima fuori stagione

    Le tendenze meteo fino a Natale lasciano intravedere un mese di dicembre molto lontano dalle consuete condizioni invernali. L’assenza di precipitazioni significative al Nord Italia e il deficit nevoso in montagna accentueranno le preoccupazioni per le riserve idriche, mentre al Sud Italia i fenomeni meteorologici rimarranno localizzati e sporadici. Queste anomalie, pur richiedendo ulteriori conferme, sembrano confermare una tendenza preoccupante verso stagioni fredde sempre meno incisive.
  • CALDO tutto l’anno: l’incubo meteo del futuro

     

    Che faccia più caldo in tutte le stagioni è chiaro a tutti, appassionati di meteo e non. Le ondate di calore estremo rappresentano una crescente preoccupazione per l’ambiente, l’economia e la salute delle persone. Sebbene in Autunno e Inverno il freddo continui a caratterizzare ampie zone d’Europa e d’Italia, la riflessione sul futuro climatico diventa sempre più urgente. In fondo, si evince bene che le ondate di gelo sono diminuite, così come la neve a bassa quota.

     

    Novembre che sta finendo ne è un esempio

    Il mese di Novembre ci offre uno spunto importante per analizzare il cambiamento climatico. Temperature che raggiungono i 20°C, nebbie sempre più rare e piogge improvvise ma intense sono diventate caratteristiche comuni. Questi fenomeni, una volta eccezionali, oggi rientrano nella normalità. Le giornate insolitamente miti di Novembre, con picchi di Alta Pressione persistente, evidenziano come il riscaldamento globale stia stravolgendo il nostro clima. Impossibile non rendersene conto.

     

    Incubo ondate di calore

    Le ondate di calore, fenomeni storicamente confinati all’Estate per giunta di breve durata, stanno diventando sempre più comuni anche in altri periodi dell’anno. Questo cambiamento è strettamente legato alla crescente presenza di Anticicloni stabili e duraturi, che intrappolano il calore e impediscono l’arrivo di perturbazioni atlantiche. Negli ultimi vent’anni, la temperatura media globale è aumentata sensibilmente, e con essa la frequenza e l’intensità delle ondate di calore. Oramai la stagione estiva è un incubo per molti!

     

    L’estate del 2003 è un esempio emblematico di come il cambiamento climatico possa amplificare gli eventi estremi. In quell’anno, un’eccezionale ondata di calore colpì l’Europa, causando migliaia di vittime, in particolare in Francia. All’epoca, una stagione così calda era considerata un evento unico, con una probabilità di ripetersi ogni 500 anni. Ma eccoci che tali numeri li abbiamo sfiorati a distanza di vent'anni!

     

    Hot spot climatico

    Il Mediterraneo, e in particolare l’Italia, è uno dei punti più vulnerabili del pianeta per quanto riguarda il riscaldamento globale, non a caso si chiama "hot spot climatico". Le regioni del Centro-Sud, caratterizzate già da un clima caldo, hanno visto un aumento delle temperature estive che spesso supera i 40°C. Gli effetti del caldo estremo si manifestano nell’aumento della domanda di acqua potabile, nel rischio per l’agricoltura e nelle sfide sanitarie, con un incremento di patologie legate al calore. La 2024 è stata un esempio lampante.

     

    Un futuro di estremi: rendiamocene conto

    Le previsioni climatiche a lungo termine indicano che il caldo estremo diventerà una realtà sempre più frequente e intensa. Gli esperti concordano nel dire che l’Italia, come molti altri Paesi, dovrà affrontare un aumento delle giornate di caldo intenso, con onde di calore lunghissime e brevi break violenti. L’Anticiclone delle Azzorre, una volta garante di stabilità meteorologica, sta cambiando il suo comportamento, contribuendo alla formazione di estati eccezionalmente calde e secche.

     

    Le stagioni stanno perdendo la loro ciclicità. L’Autunno, con le sue piogge leggere e il clima mite, lascia sempre più spazio a periodi di siccità alternati a piogge torrenziali. L’Estate, invece, si prolunga ben oltre il mese di Settembre, durando oramai sovente 4 mesi. Questi cambiamenti richiedono un’attenzione immediata e soluzioni concrete, ma per adesso non si vede tanta voglia di mettersi d'accordo tra i potenti della Terra.

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Natale con cielo coperto, pioggia e vento, ma il freddo ancora latita

ciclone dirkMentre il ciclone Dirk investe l'Europa settentrionale portando fenomeni degni di un piccolo uragano, l'Europa meridionale e l'Italia con essa gode della protezione fornita dalle Alpi e dalle altre figure bariche che interessano il continente. Tuttavia la potenza della bassa pressione centrata sulla Gran Bretagna traghetterà aria atlantica verso la nostra penisola portando un significativo peggioramento anche sull'Italia: in particolare il giorno di Santo Stefano si isolerà una goccia fredda sul Mar Tirreno foriera di un sensibile abbassamento delle temperature e del ritorno della pioggia. Pioggia che, a parte qualche piovasco possibile il giorno di Natale, dovrebbe riguardare solo il 26, mentre dal 24 avremo un aumento della nuvolosità, unico effetto per le nostre latitudini della tempesta Dirk. Per quanto riguarda le nebbie, la mattina del 24 sarà l'ultima per diversi giorni in cui le vedremo calare nelle nostre valli. Dicevamo delle temperature che subiranno un irrigidimento il 26 ma restando su valori ancora modesti. Infine prestare attenzione al vento che sarà molto forte dalla mattina di Natale fino alla mattina di Santo Stefano.

Lasciandovi alle nostre previsioni per i prosismi giorni vi auguriamo TANTI AUGURI DI UN SERENO NATALE DALLO STAFF DI METEOCASTELLI.

Martedì 24 dicembre: nebbie al mattino, residuo dell'alta pressione sinora dominate, con possibili brinate nelle valli. Dal pomeriggio aumento della nuvolosità. Temeprature massime stazionarie o in lieve diminuzione, temperature minime in diminuzione. Nessuna precipitazione. 

Mercoledì 25 dicembre: cielo coperto per tutto il giorno con possibili piovaschi in mattinata. Temperature massime in diminuzione, minime in aumento. Vento con raffiche oltre i 50/60 Km/h da sud sud/est.

Giovedì 26 dicembre: dalle prime ore pioggia di moderata/forte intensità, che potrà assumere carattere temporalesco per l'approfondirsi nel Tirreno di una goccia fredda; possibili fino a 50 mm in 24h, con le precipitazioni che cesseranno nelle prime ore di venerdì 27 dicembre. Temeprature in decisa diminuzione nei valori massimi e minimi. Vento in attenuazione da metà giornata.

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