Rocca Priora

Sale e strade

nima

Fornitura di sale ad enti pubblici e privati

NI.MA.Strade

Pubblicità

Monte Compatri

Pratoni del Vivaro

Ariccia

Castel Gandolfo

Castel Gandolfo

Albano Cancelliera

Albano Cecchina

Pomezia

Pubblicità

Meteonews

METEO GIORNALE
  • Freddo intenso entro fine Novembre: più di una semplice ipotesi METEO

    Le frequentazioni modellistiche aumentano e quando ciò accade significa che l'ipotesi potrebbe tramutarsi in realtà dei fatti. Stiamo parlando degli scenari meteo climatici dipinti da alcuni autorevoli modelli di previsione, tuttavia mancando circa una settimana si dovrà procedere con molta cautela.   Una settimana è un range temporale ampio e potrebbe cambiare tutto, soprattutto considerando che tra qualche giorno saremo nuovamente sotto la cappa anticiclonica. Anticiclone che, come al solito, porterà stabilità atmosferica e un generoso rialzo delle temperature, soprattutto le massime.   Le minime, al contrario, potrebbero perdere qualche altro grado per via delle forti inversioni termiche. Il freddo attuale si stratificherà temporaneamente nei bassi strati, facilitando locali gelate e la comparsa di fitti banchi di nebbia in aree vallive e pianeggianti. Nebbie che in qualche caso potrebbero perdurare anche di giorno, soprattutto in Val Padana.   Ma al di là dei dettagli previsionali, sicuramente trattati dai colleghi, il presente approfondimento vorrebbe concentrarsi sul possibile cambio di circolazione di fine mese. Perché diciamolo, se trovasse conferma potremmo assistere a un secondo colpo invernale e stavolta potrebbe risultare più forte dell'attuale.   Sì, perché la sinottica in divenire potrebbe mostrarsi favorevole a un'irruzione da est-nordest, con chiusura anticiclonica sull'Europa centro occidentale e settentrionale. La provenienza o meglio, la traiettoria del freddo potrebbe innescare una ciclogenesi secondaria proprio su di noi, con maltempo pienamente invernale e possibili sorprese nevose.   Neve che potrebbe spingersi a quote ancor più basse rispetto a quanto sta accadendo attualmente, soprattutto potrebbe spingersi su regioni notoriamente più esposte alla circolazione fredda orientale. Quindi al Centro Sud, quindi maggiormente sul versante adriatico dove a quel punto potrebbe nevicare anche in collina.   Prematuro parlarne? No, assolutamente. Come scritto in apertura le frequentazioni modellistiche stanno aumentando, il che significa molto semplicemente che non possiamo far finta di nulla. Non possiamo tapparci occhi e orecchie, se i segnali sono così chiari vuol dire che qualcosa bolle in pentola.   Poi per carità, magari non porterà a nulla perché l'Anticiclone riuscirà a mettere a tacere le velleità invernali, ma viste le condizioni a contorno - un Vortice Polare comunque sotto attacco - potrebbe realmente scapparci un'irruzione fredda più consistente e duratura. Soprattutto potrebbero crearsi le condizioni ideali per un Dicembre certamente dinamico.
  • Turismo low cost: scopri Vanua Levu. Fiyi tra mare e natura selvaggia

    Nell’immaginario collettivo, le Fiji richiamano immagini di resort di lusso e vacanze inaccessibili al viaggiatore medio. Tuttavia, questo arcipelago paradisiaco nell’Oceano Pacifico nasconde gemme che attendono di essere scoperte da chi cerca l’avventura senza svuotare il portafoglio. Vanua Levu, la seconda isola più grande delle Fiji, è una di queste perle rare: qui il turismo low cost si fonde con un’esperienza autentica tra mare cristallino e foreste pluviali incontaminate. In questa guida, esploreremo i segreti di Vanua Levu, mostrando come sia possibile godere delle sue bellezze naturali, delle sue tradizioni locali e delle attività emozionanti, il tutto mantenendo un occhio attento al budget. Viaggeremo attraverso i villaggi locali, ci immergeremo nelle sue acque trasparenti, esploreremo il suo entroterra selvaggio e scopriremo come questo luogo possa essere la destinazione ideale per chi cerca una fuga esotica ed economica.   Sorprendentemente accessibile ma ancora tanto incontaminata, Vanua Levu è il tesoro nascosto delle Fiji, un paradiso perfetto per i viaggiatori low cost che sognano di immergersi nella natura selvaggia senza compromessi. La seconda isola più grande dell’arcipelago, situata a nord della ben più famosa Viti Levu, Vanua Levu è un’enclave di biodiversità, ricca di attrazioni naturali uniche che permettono di vivere esperienze indimenticabili a contatto con l’ambiente circostante.   Vivere l’isola significa prima di tutto esplorare i suoi molteplici habitat: dalle foreste tropicali umide, lussureggianti e popolate da una fauna variegata, ai coralli che costellano il mare cristallino, ideali per lo snorkeling o le immersioni. Le cascate nascoste, come quelle di Vuadomo, si raggiungono con una passeggiata attraverso il villaggio locale, un’occasione rara di assaporare la vita tradizionale delle tribù fijiane. La Waisali Rainforest Reserve, invece, offre un sentiero attraverso il cuore della foresta tropicale dove si possono osservare molte specie endemiche di flora e fauna, incastonate in un paesaggio di inestimabile bellezza e serenità. Il clima subtropicale garantisce temperature piacevoli durante tutto l’anno, variando da condizioni calde e umide nella stagione estiva (novembre-aprile) a un clima fresco e asciutto in inverno (maggio-ottobre), il periodo ideale per visitare.   Per i viaggiatori assetati di avventura, ma attenti al budget, c’è un’abbondanza di attività gratuite o a basso costo. La barriera corallina, ad esempio, è letteralmente a pochi passi dalla spiaggia in molte parti dell’isola: con pinne, maschera e boccaglio ci si può avventurare tra una moltitudine di pesci tropicali e coralli multicolori. Una location eminente è la rinomata Savusavu Bay, dove le acque termali naturali sfociano direttamente nel mare, creando un fenomeno unico.   Chi preferisce rimanere sulla terraferma può godere di passeggiate sulle spiagge di Nukubalavu e Natewa Bay, dove l’azzurro del mare si cela tra le foreste e le colline per poi palesarsi in tutta la sua magnificenza. Per immergersi nella cultura, una tappa obbligata è il mercato di Savusavu, ricco di prodotti locali e specialità da assaggiare; un luogo perfetto per entrare in contatto con la vita quotidiana dei fijiani. Qui si possono trovare frutti esotici o oggetti artigianali, ottimi come souvenir o per un picnic in mezzo alla natura. La posizione geografica di Vanua Levu permette anche di godere di tramonti indimenticabili, specialmente dal pittoresco Split Rock, un famoso sito di snorkeling che la sera si trasforma in un perfetto osservatorio della natura; qui si può contemplare il sole che si immerge nel mare, in un’esplosione di colori che dipingono il cielo di Vanua Levu.   Con il suo fascino inconfondibile, Vanua Levu si conferma una meta irresistibile per chi è alla ricerca di un’esperienza turistica a basso costo, senza rinunciare alla scoperta di meraviglie naturali e ambienti incontaminati. Qui, l’intreccio tra cultura locale e natura selvaggia offre un’atmosfera di autenticità raramente riscontrabile altrove. Dagli sfacciati sfumature dell’azzurro dei suoi mari alle fitte tessiture verdi delle sue foreste, Vanua Levu invita alla contemplazione così come all’avventura.   Per gli amanti del mare, le coste dell’isola sono un paradiso per lo snorkeling e le immersioni; per coloro che prediligono l’esplorazione terrestre, le escursioni nelle foreste o ai vulcani svelano racconti millenari.   Il turismo sostenibile e a basso costo non significa ridurre la qualità dell’esperienza di viaggio, ma valorizzare la semplicità e la genuinità dei rapporti, imparando a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda. Vanua Levu regala tutto questo, costringendo il viaggiatore moderno a riconsiderare i veri piaceri della vita, quelli offerti generosamente dalla terra e racchiusi in questa perla delle Fiji. In quest’isola, il lusso è l’accessibilità alla bellezza, la ricchezza è nelle esperienze di viaggio impagabili e l’ospitalità è la moneta di scambio più preziosa.
  • Come è stato scoperto che il fumo causa il cancro?

    Oggi è un fatto noto: il fumo di sigarette è uno dei principali fattori di rischio per il cancro ai polmoni e molte altre malattie. Eppure, un tempo, persino i medici raccomandavano il fumo come pratica comune. Come siamo arrivati a riconoscere il collegamento tra il tabacco e il cancro?   Già nel 1602, un saggio anonimo pubblicato in Inghilterra paragonava il fumo ai danni causati dalla fuliggine sugli spazzacamini, notoriamente soggetti a gravi malattie professionali. Tuttavia, per secoli, queste intuizioni rimasero marginali e non influirono sulla percezione pubblica. È solo nel XX secolo che i casi di cancro ai polmoni iniziarono a crescere in modo evidente. Anche allora, le prime prove scientifiche furono accolte con scetticismo. Negli anni '40 e '50, nonostante i rapporti medici sempre più numerosi, il potere delle aziende produttrici di tabacco e l’accettazione sociale del fumo ostacolarono la diffusione delle informazioni sui suoi rischi.   Negli anni '20 e '30, il crescente interesse per l’epidemiologia permise di identificare un aumento significativo dei casi di cancro ai polmoni. Nel 1939, il ricercatore tedesco Franz Hermann Müller condusse uno studio caso-controllo, confrontando individui con e senza cancro ai polmoni. La ricerca concluse che i fumatori erano più a rischio rispetto ai non fumatori. Negli anni '50, i dati accumulati attraverso studi di coorte, che seguivano gruppi di persone per lungo tempo, rafforzarono l’idea che i fumatori avessero maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute rispetto ai non fumatori. Tuttavia, molti esperti erano ancora riluttanti ad accettare una relazione diretta tra il fumo e il cancro, ipotizzando che altri fattori potessero essere coinvolti.   Un contributo cruciale venne dagli esperimenti sugli animali. Negli anni '50, il ricercatore argentino Ángel H. Roffo dimostrò che il fumo di tabacco aveva un effetto cancerogeno quando applicato sulla pelle dei conigli. Esperimenti simili successivi su topi fornirono ulteriori prove del legame tra tabacco e cancro, ricevendo ampia attenzione mediatica. Nonostante l’impatto di queste ricerche, il fumo negli Stati Uniti raggiunse il suo picco solo negli anni '70, a testimonianza della capacità delle aziende del tabacco di influenzare l’opinione pubblica e ritardare l’accettazione delle prove scientifiche.   Un’altra scoperta chiave riguardò il danno alle cellule polmonari causato dal fumo. Osservazioni di laboratorio mostrarono che il fumo di sigaretta danneggiava le ciglia che rivestono le vie respiratorie, impedendo loro di rimuovere efficacemente particelle dannose. Negli anni '30, si scoprì che gli idrocarburi policiclici aromatici presenti nel catrame erano i principali responsabili del cancro tra gli spazzacamini. Poco dopo, gli scienziati rilevarono la stessa classe di composti nel fumo di tabacco, fornendo una spiegazione chimica plausibile per la sua cancerogenicità.   La svolta definitiva arrivò nel 1964, con il rapporto del Surgeon General degli Stati Uniti, Luther L. Terry. Questo documento concluse che il fumo di sigaretta causava il cancro ai polmoni e alla laringe, oltre a malattie come l’enfisema e patologie cardiovascolari. Fu un momento cruciale nella storia della salute pubblica, che pose le basi per campagne di sensibilizzazione e regolamentazioni più severe sul tabacco.   Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il tabacco causa oltre 8 milioni di morti all’anno a livello globale, inclusi i decessi legati al fumo passivo. Sebbene in molti paesi le campagne anti-fumo abbiano ridotto il numero di fumatori, in altre regioni l’abitudine del fumo rimane diffuso. La connessione tra il fumo e il cancro non è più contestata e continua a guidare le iniziative per sensibilizzare sull’importanza di smettere di fumare e prevenire ulteriori danni alla salute globale.

Login



Home

I temporali dell'11 luglio e gli scenari futuri

temporale 11_luglio_2013Gli ultimi giorni hanno visto le condizioni meteo fotocopiarsi di giorno in giorno: caldo e sole al mattino, addensamenti all'ora di pranzo e temporali nel pomeriggio. Questo tempo è tipico delle estati in cui la protezione all'Italia è offerta da un Anticiclone delle Azzorre debole e lontano che presta il fianco ad infiltrazioni di aria fresca da est o da nord-ovest. E' accaduto in particolar modo negli ultimi due giorni, ma mentre mercoledì 10 luglio erano stati premiate le zone nord di Roma e martedì 9 la fascia dell'Agro Labicano da Gallicano a Colle Prenestino ieri sono stati presi in pieno i Colli Albani settentrionali.

Una prima cella temporalesca è passata intorno alle 14 a SO dei Castelli Romani scaricando 11 mm su Cecchina, ma lo spettacolo vero si è consumato alle 15 quando una linea temporalesca con asse N e lunga 30 km ha impattato in maniera molto violenta sui Colli Albani settentrionali in una fascia molto molto stretta: da Frascati Prataporci ad O fino a Rocca Priora ad E sono caduti muri d'acqua e grandine con rain rates che hanno toccato a Monte Compatri centro i 250 mm/h, in particolare grossi chicchi di grandine sono caduti su Monte Compatri e Rocca Priora con temperature crollate alla minima di rispettivamente +15.2°C e +14.0°C. Importanti gli accumuli, con la pedemontana di Colle Mattia, Monte Porzio e Monte Compatri sui 60 mm, Rocca Priora a 45 mm; c'è stata gloria anche per alcune stazioni sul settore meridionale dei Castelli, con Lanuvio, Landi e Paganico sopra i 20 mm. Da rilevare quanto sia stato chirurgico l'impatto dei temporali, che già a Frascati, Grottaferrata e Marino non hanno accumulato una goccia. Tra i dati rilevanti di ieri ci sono i 2816 fulmini caduti tra le 14:30 e le 16:30 sul Centro Italia, segno che quando le infiltrazioni di aria fresca, quando come ieri sono occidentali scatenano molta ma molta più energia: uno di essi ha purtroppo interessato la stazione meteo degli amici di Meteoroccapriora, mettendone fuori uso l'anemometro ed un pc.

fulmini 11072013Per quanto riguarda i giorni a venire ci sarà instabilità pomeridiana anche oggi venerdì 12 luglio, i temporali sarebbero dovuti restare confinati in Appennino, ma al momento di questo revisione ne è nato giusto uno sui Castelli occidentali; qualcosa di simile dovrebbe accadere domani sabato 13. Domenica invece i Castelli Romani rivivranno temporali forti già dalla tarda mattinata: gli indici di energia nell'atmosfera e gli accumuli previsti sono importanti, dunque invitiamo i lettori a prestare attenzione.

 

Di seguito gli accumuli dell'11 luglio 2013 rilevati dalle stazioni meteo dei Castelli Romani:

 

Monte Compatri Colle Mattia 63.6 mm

Monte Porzio Romoli 62.6 mm

Monte Compatri Centro 59.0 mm

Rocca Priora 44.7 mm

Monte Compatri Regillo 40.6 mm

Monte Compatri Pantano Borghese 26.0 mm

Lanuvio Centro 22.9 mm

Genzano Landi 22.0 mm

Velletri Prato Lungo 20.2 mm

Albano Cecchina 11.4 mm

Frascati Prataporci 7.4 mm

Pratoni del Vivaro 6.0 mm

Albano Cecchina (Idrografico) 4.5 mm

Velletri Paganico 3.6 mm

Monte Porzio Camaldoli 3.4 mm

Rocca di Papa Centro 3.3 mm

Ariccia Catena 1.5 mm

Velletri Cantina Sperimentale 0.6 mm

Velletri Cappuccini 0.6 mm

Albano Centro 0.0 mm

Ariccia Centro 0.0 mm

Frascati Villa Sora 0.0 mm

Grottaferrata Molara 0.0 mm

Grottaferrata Valle Marciana 0.0 mm

Lago Albano 0.0 mm

Lanuvio Campoleone 0.0 mm

Lariano Centro 0.0 mm

Marino Centro 0.0 mm

Marino Gotto d’Oro 0.0 mm

Radar Castelli

Cura animali

alimentiaccessorianimali-castelliromani

Alimenti ed accessori animali

Pet Shop Store

Guadagnolo

Capranica Prenestina

Pubblicità

Castel S.Pietro

Palestrina

Previsioni meteo

Gallicano nel Lazio

Meteoshop

Banner