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METEO GIORNALE
  • Previsioni Meteo: fine settimana FREDDO, ma più STABILE

    Un Natale insolito e completamente diverso rispetto agli ultimi anni. Previsioni meteo e realtà si sono perfettamente allineate, regalando uno scenario unico, specialmente nelle regioni del Centro e del Sud Italia, con particolare attenzione al versante adriatico. Tra lunedì 23 Dicembre e ieri, Vigilia di Natale, abbiamo assistito a un vero spettacolo: pioggia, forte vento e, soprattutto, neve hanno incantato grandi e piccoli. Molte città sono state letteralmente "sommerse" dalla neve, con accumuli significativi persino a bassa quota, in particolare in Abruzzo. L'attesa ondata di freddo non solo è stata confermata, ma si è rivelata esattamente come previsto.   Questa intensa ondata di gelo continuerà ancora per qualche giorno, prima dell'arrivo di un'alta pressione che, seppur non particolarmente forte, migliorerà le condizioni meteo mantenendo però un clima decisamente invernale. Il Sud Italia continuerà a fare i conti con un freddo ancora più intenso, mentre al Nord Italia proseguirà un periodo prevalentemente asciutto.  

    Ultime possibili piogge venerdì, poi migliora anche sulle regioni meridionali

    Il prossimo week-end, l'ultimo del 2024, sarà caratterizzato da un generale miglioramento delle condizioni meteo, in particolare nelle regioni meridionali. Al Nord Italia, proseguiranno le giornate prevalentemente soleggiate, con qualche nuvola di passaggio. Attenzione alla possibilità di formazione di nebbie durante le ore più fredde, soprattutto in Pianura Padana. Tuttavia, nella giornata di venerdì 27 Dicembre, le regioni del Sud potrebbero essere ancora interessate da correnti da est, che potrebbero portare piogge tra il pomeriggio e la sera.   Da sabato, il meteo migliorerà anche al Sud, con ampie schiarite e spazi di sole. Questa stabilità atmosferica proseguirà fino a domenica 29 Dicembre, che sarà sia l'ultima domenica del mese che dell'anno. Sul piano termico, le temperature resteranno sotto la media stagionale al Sud, con anomalie di 3-4°C, mentre al Nord si manterranno intorno alla norma. In sintesi, il clima continuerà a essere tipicamente invernale.   Con questo, io e lo staff di Meteo Giornale vi auguriamo un sereno e felice Natale!
  • Il Sole nel 2024: un anno di intensa attività solare, i dieci flares da record

    Nel corso del 2024, il Sole ha raggiunto il massimo solare, il punto culminante del suo ciclo di circa 11 anni, caratterizzato da un’intensa attività magnetica e dalla frequente comparsa di flare solari. In questo periodo, sono state rilevati oltre 50 flare di classe X, le più potenti in termini di emissione di raggi X, che hanno prodotto effetti spettacolari e talvolta significativi sulla Terra.  

    Classificazione dei flare solari e il loro impatto

    Le eruzioni solari vengono classificate su una scala logaritmica che comprende le categorie C, M e X, dove ogni gradazione rappresenta un’intensità dieci volte maggiore rispetto alla precedente. I flare di classe X sono i più potenti e, oltre ai raggi X, possono generare eiezioni di massa coronale (CME), gigantesche nubi di plasma solare che, se dirette verso la Terra, innescano tempeste geomagnetiche con conseguenze sul clima spaziale e spettacoli come le aurore boreali e australi.  

    I principali eventi solari del 2024

    Tra gennaio e dicembre 2024, il Sole ha prodotto una serie di eventi significativi, tra cui diversi flare di grande intensità provenienti dalla regione attiva AR13664, una delle più dinamiche dell'anno. Questa regione è stata responsabile di dodici flare di classe X in appena sei giorni, un’attività eccezionale che ha attirato l’attenzione degli scienziati.

    Eventi chiave

    • 9 febbraio: Un flare X3.38 è stato osservato al bordo sud-occidentale del Sole. Sebbene parzialmente ostruito, avrebbe potuto essere classificato con un’intensità ancora maggiore se visibile nella sua totalità.
    • 10 maggio: Un flare di magnitudo X3.98 ha prodotto una potente CME diretta verso la Terra, scatenando una tempesta geomagnetica G5, la più intensa dal 2003. Le aurore boreali risultanti furono visibili a latitudini insolitamente basse, regalando uno spettacolo celeste ammirato in tutto il mondo.
    • 11 maggio: Un flare X5.89 è stato registrato, seguito pochi giorni dopo dal potente evento del 15 maggio, con un’intensità di X3.48, poco prima che la regione AR13664 ruotasse fuori dalla vista terrestre.
    • 3 ottobre: Il flare più potente dell’anno, classificato come X9.0, è stato uno dei cinque maggiori eventi solari registrati dal 2000. Nonostante l’elevata intensità, questo evento non è stato associato a una CME significativa, riducendo il suo impatto diretto sulla Terra.
    • 1 ottobre: La regione attiva AR13842 ha prodotto un altro significativo flare X7.10, tra le eruzioni più intense dell’anno, anche se senza conseguenze rilevanti in termini di tempeste geomagnetiche.

    Tecnologia e osservazioni scientifiche

    Le osservazioni dettagliate di questi eventi sono state possibili grazie al lavoro del Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, che utilizza strumenti avanzati per monitorare il Sole in diverse lunghezze d’onda. Le emissioni rilevate nelle bande AIA 131 Å e AIA 171 Å hanno permesso di analizzare plasma a temperature rispettivamente di 10 milioni di gradi Celsius e un milione di gradi Celsius, offrendo una comprensione approfondita delle dinamiche solari.  

    Effetti sulla Terra

    Le tempeste geomagnetiche innescate dalle CME associate ai flare solari hanno avuto impatti significativi sulla magnetosfera terrestre. L'evento del 10 maggio, ad esempio, ha causato aurore spettacolari, ma anche potenziali disagi per i sistemi satellitari, le comunicazioni radio e le reti elettriche in alcune regioni.  

    Un anno da ricordare nella climatologia spaziale

    Il 2024 verrà ricordato come un anno straordinario per l’attività solare, caratterizzato da una serie di eventi senza precedenti che hanno ampliato la comprensione scientifica delle dinamiche della nostra stella. Dall’eccezionale intensità del flare X9.0 del 3 ottobre alle spettacolari tempeste geomagnetiche di maggio, il Sole ha offerto uno spettacolo impressionante che sottolinea la complessità e la potenza del clima spaziale.
  • Meteo Gennaio: la data della prima Ondata di calore del 2025

    Vi parliamo spesso delle possibilità di avere freddo durante l'inverno. Tuttavia, mentre attualmente l’Europa centro-settentrionale è interessata da una massa d’aria estremamente calda, le proiezioni a lungo termine mostrano alcune tendenze significative, anche se ancora da confermare.   Ciò che emerge è che, nella seconda metà di gennaio, potrebbe stabilirsi sull’Italia un’alta pressione simile a quelle osservate in altri anni, capace di far salire le temperature fino a valori quasi primaverili. Si potrebbe trattare della prima ondata di calore del 2025. La durata di questo evento sarà approfondita nel corso dell’articolo, anche perché, come più volte evidenziato, il 2025 si preannuncia estremamente variabile e molto diverso dal 2024, stando ai modelli matematici che elaborano proiezioni climatiche stagionali.   Le previsioni indicano che, attorno alla metà del mese e per circa una settimana, un’alta pressione si stabilirà sull’Italia e sul Mediterraneo centrale, estendendosi verso nord. Questo porterà a un aumento sensibile delle temperature.  

    Differenze regionali e particolarità climatiche

    Non tutta l’Italia sarà interessata nello stesso modo. In pianura Padana, ad esempio, l’alta pressione potrà generare inversioni termiche, con nebbie diffuse e un freddo inizialmente persistente. Tuttavia, con il progressivo sollevamento delle nebbie, anche qui la temperatura tenderà ad aumentare. Altrove, invece, le condizioni meteo saranno eccezionalmente favorevoli, con giornate generalmente soleggiate. Sulle coste, però, potrebbe verificarsi un contrasto termico tra l’aria calda in arrivo e quella più fresca, favorendo la formazione di addensamenti nuvolosi, soprattutto nelle ore più fredde della giornata. In alcune località della penisola, la temperatura potrebbe superare i 20 °C, un valore straordinario per il mese di gennaio.  

    Contrasti con l'inizio del mese

    Questo evento sarà in netto contrasto con le condizioni meteorologiche attese nella prima decade di gennaio, quando un’irruzione di aria fredda potrebbe portare le temperature sull’Italia sensibilmente sotto la media stagionale.  

    Perché il caldo a Gennaio?

    Vi chiederete perché proprio in questo periodo è previsto un aumento delle temperature in Europa. La risposta risiede nelle dinamiche climatiche globali: gli Stati Uniti d’America saranno probabilmente interessati da un’ondata di gelo eccezionale, accompagnata da tempeste di neve e basse temperature epocali. Quando in Nord America si verificano eventi così estremi, in Europa si tende a formare un’alta pressione, spesso preludio di un cambiamento climatico. Verso la fine di gennaio, infatti, potrebbe verificarsi un ulteriore cambio di scenario, con un ritorno del maltempo sull’Europa e un sensibile calo delle temperature. Questo potrebbe aprire la strada a una nuova ondata di freddo, forse addirittura di gelo, verso la fine del mese.

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Gli accumuli dei temporali del 26 maggio 2012

cam26052012 1715Lo scorso 26 maggio alcune infiltrazioni di aria fredda in quota hanno favorito lo sviluppo di forti temporali su tutto il Centro Nord della nostra penisola e la Provincia di Roma non ha fatto eccezione: alcuni modelli a scala locale vedevano accumuli addirittura alluvionali sull'area dei Colli Albani, che fortunamente non ci sono stati.

Alle 17 c'è stato il massimo d'intensità per i temporali, che hanno portato grandine in alcune zone di Monte Compatri, Velletri, Ariccia, Marino e causato numerosi blackout per via delle fulminazioni. Notevoli anche le raffiche di vento, sopra i 40 Km/h nelle nostre stazioni di Lago Albano e Monte Compatri, come pure il crollo della temperatura arrivata a sfiorare i 9 gradi a Rocca Priora.

In termini numerici la stazione castellana che ha accumulato di più è quella di Ariccia Centro con quasi 45 mm, seguita da Lago Albano a ridosso dei 40. In generale i Castelli meridionali hanno visto più acqua con la sola eccezione di Frascati che raggiunge i 30 mm.

Immaginiamo che anche i vicini Prenestini hanno vissuto un pomeriggio movimentato, considerando che tra Genazzano e Zagarolo si sono ampiamente superati i 30 mm in poche ore.

 

Piogge registrate il 26 maggio 2012 nell'area dei Castelli Romani:

 

Ariccia Centro 469 m 44.7 mm
Castel Gandolfo Lago Albano 295 m 39.8 mm
Ariccia Catena 470 m 31.5 mm
Frascati Centro (Idrografico) 291 m 30.0 mm

Marino Centro 360 m 29.0 mm
Lanuvio Centro VSMP 290 m 26.7 mm
Velletri Centro 350 m 24.9 mm
Velletri Rioli 329 m 24.9 mm
Albano Cecchina (Idrografico) 25.8 mm
Grottaferrata Centro 330 m 25.4 mm
Velletri Prato Lungo 300 m 24.8 mm
Monte Porzio Catone Camaldoli 583 m 23.4 mm
Albano Cecchina 216 m 22.7 mm
Rocca Priora Centro 698 m 19.8 mm
Monte Compatri Colle Mattia 194 m 19.6 mm
Lanuvio Campoleone (Idrografico) 19.4 mm
Rocca di Papa Campi d'Annibale (idrografico) 771 m 18.8 mm
Monte Compatri Centro 565 m 17.8 mm
Rocca di Papa Centro 679 m 17.8 mm
Velletri Paganico 220 m 15.7 mm
Velletri Cantina Sperimentale 322 m 15.2 mm
Rocca di Papa Pratoni del Vivaro 579 m 14.6 mm
Velletri Centro (Idrografico) 332 m 14.3 mm
Marino Gotto d'Oro 218 m 11.6 mm
Lanuvio Centro VAG 259 m 10.2 mm

 

Piogge registrate il 26 maggio 2012 nelle zone immediamente adiacenti ai Castelli Romani:
Genazzano La Sonnina 341 m 41.4 mm
Zagarolo Santa Apollara 255 m 37.8 mm
Genazzano Centro 393 m 35.3 mm
Zagarolo (Idrografico) 345 m 30.4 mm
Gallicano nel Lazio Grotte dell'Acqua 214 m 28.0 mm
Palestrina (Idrografico) 424 m 27.0 mm
Palestrina Pescara 569 m 21.8 mm
Grottaferrata Valle Marciana 202 m 20.4 mm
Artena La Grazia 348 m 16.8 mm
Colleferro Voleca (Idrografico) 218 m 13.4 mm
Roma Tor Vergata 92 m 13.2 mm
Monte Compatri Pantano Borghese 58 m 5.0 mm


San Cesareo Colle di Fuori 405 m ND
Genzano Landi 210 m ND
Cave Speciano 390 m ND
Monte Porzio Catone Romoli 400 m ND
Albano Cancelliera 205 m ND
Frascati Prataporci 155 m ND
Gallicano nel Lazio Centro 304 m ND
Grottaferrata Molara 460 m ND
Rocca di Papa Campi d'Annibale 790 m ND
Valmontone Cruci 288 m ND

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