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METEO GIORNALE
  • Londra, viaggio tra storia e futuro nella regina delle metropoli

    Inviato da un lettore, rivisto dalla redazione LONDRA. Solo a pronunciare questo nome, il cuore accelera, quasi anticipando l'infinita energia che questa città sa regalare. È difficile descrivere in poche parole una metropoli che sembra vivere mille vite contemporaneamente. Io stesso, varcando le sue strade per la prima volta, mi sono sentito come un viaggiatore in un universo parallelo, dove il passato si intreccia senza sforzo con l'innovazione più audace.

    Dove si trova Londra

    Nel sud-est del REGNO UNITO, adagiata lungo le anse maestose del TAMIGI, Londra si estende come un immenso organismo vivo. È la capitale non solo politica, ma anche culturale ed economica di tutto il Paese, nonché uno dei cuori pulsanti dell’intero continente europeo. Facilmente raggiungibile grazie a collegamenti aerei, ferroviari e stradali eccellenti, la città rappresenta un crocevia cosmopolita senza eguali.

    La geografia di una città unica

    La geografia londinese è sorprendentemente variegata: il TAMIGI divide la città tra Nord e Sud, e intorno si dipanano quartieri così diversi tra loro da sembrare piccoli mondi a parte. A Nord troviamo i celebri sobborghi di CAMDEN e ISLINGTON, vibranti di creatività, mentre a Sud il verde rigoglioso di GREENWICH e l'anima popolare di PECKHAM raccontano storie diverse e ugualmente affascinanti. Non posso dimenticare lo stupore provato passeggiando nei grandi parchi come HYDE PARK e REGENT’S PARK, dove improvvisamente il traffico e il rumore sembrano dissolversi in una pace irreale.

    Opportunità di svago senza fine

    Le possibilità di svago a Londra sono letteralmente infinite. È una città che non si accontenta di offrire, ma che invita a esplorare, a vivere, a scoprire. Durante il mio soggiorno, ho trascorso ore incantato nei musei gratuiti come il BRITISH MUSEUM, con le sue collezioni che attraversano la storia dell’umanità, e la NATIONAL GALLERY, dove i colori di TURNER e VAN GOGH sembrano ancora vibrare sulla tela. Di sera, il WEST END si trasforma nel tempio mondiale del teatro: non riuscivo a decidere tra un musical classico o una nuova produzione innovativa, tanto l’offerta era travolgente. E poi i mercati: dal caleidoscopico BOROUGH MARKET, dove profumi di spezie e pane appena sfornato riempiono l’aria, fino all'irriverente creatività di CAMDEN MARKET, ogni visita sembrava un'avventura sensoriale. E non si può parlare di Londra senza menzionare i pub: autentici salotti della socialità britannica, dove tra una pinta di birra artigianale e una chiacchiera improvvisata si comprende davvero l'anima accogliente della città.

    Il clima: un affascinante caleidoscopio meteorologico

    Il clima londinese, come mi era stato più volte raccontato e come ho avuto modo di sperimentare in prima persona, è una delle sue caratteristiche più affascinanti. La città vive un'eterna primavera variabile: giornate di sole luminoso possono improvvisamente cedere il passo a piogge leggere e nuvole dispettose. Nonostante la fama delle sue piogge, Londra raramente sperimenta acquazzoni violenti; piuttosto, si avvolge spesso in una pioggerellina sottile che regala un'atmosfera romantica e ovattata. Io ho imparato presto a portare sempre con me un ombrello pieghevole, senza però permettere che il tempo condizionasse il mio spirito esploratore. Nei mesi estivi, le temperature si mantengono piacevoli, raramente superando i 25 gradi, mentre gli inverni, seppur freddi, sono resi magici dalle luci che addobbano ogni angolo della città, dai grandi viali fino alle stradine più intime di quartieri come NOTTING HILL o SOHO. In primavera, Londra si veste di fiori: i ciliegi in fiore nei parchi trasformano la città in una tavolozza di colori pastello, mentre l’autunno la tinge di tonalità dorate e brune che rendono ogni passeggiata una piccola poesia.

    Un’esperienza urbana senza eguali

    Ogni passo a Londra è una scoperta: dalla solenne imponenza del PALAZZO DI WESTMINSTER alle linee futuristiche del SHARD, ogni edificio racconta una storia diversa, in un perfetto equilibrio tra conservazione e innovazione. È una città che abbraccia il cambiamento senza rinnegare le proprie radici. Personalmente, ho sentito che Londra non si limita a essere visitata: si vive, si respira, si assorbe in ogni gesto quotidiano. La gentilezza degli sconosciuti, la musica improvvisata sui ponti, la meraviglia dei tramonti visti dalla RUOTA PANORAMICA DEL LONDON EYE: sono questi i momenti che, più di ogni monumento, ho custodito nel cuore.  
  • Blackout: il grande collasso elettrico in Italia del 2003

    In Italia la notte tra il 27 e il 28 Settembre 2003 rimane scolpita come uno dei più gravi blackout elettrici della storia nazionale. In quella domenica di inizio autunno, l’intera rete elettrica italiana collassò, lasciando oltre 56 milioni di persone senza luce. L'evento ebbe proporzioni drammatiche, toccando quasi il 100% del territorio nazionale, eccezion fatta per isole come la Sardegna, alimentata autonomamente, e per alcune zone isolate da generatori indipendenti. Questo blackout, durato fino a 18 ore in alcune regioni, si verificò in una cornice meteorologica avversa, con temporali intensi, forti raffiche di vento e abbassamenti improvvisi della temperatura che già avevano messo sotto stress alcune tratte internazionali dell’infrastruttura elettrica.   Le cause: un effetto domino sull'asse Svizzera-Italia Secondo l’analisi tecnica pubblicata da UCTE (Union for the Co-ordination of Transmission of Electricity), l’evento scatenante del blackout fu l’interruzione di una linea elettrica ad alta tensione in Svizzera, più precisamente la linea Lukmanier, a causa della caduta di un albero provocata da forti raffiche di vento. La linea, che rappresentava un canale cruciale per l’importazione di energia elettrica in Italia, si disattivò improvvisamente, creando un sovraccarico sulle altre interconnessioni. Nel giro di pochi minuti, anche altre due linee transalpine (San Bernardino e Lavorgo) collassarono, innescando un effetto a catena che portò alla disconnessione totale dell’Italia dal sistema elettrico europeo continentale. Una volta isolata, la rete italiana non riuscì a reggere il carico della domanda interna, soprattutto nelle aree urbane più densamente popolate come Roma, Milano, Torino e Napoli. I sistemi di protezione automatica disattivarono progressivamente l’intero sistema nazionale, portando all’oscuramento totale del Paese nel giro di 4 minuti. Fonte ufficiale del rapporto UCTE: Final Report of the Investigation Committee on the 28 September 2003 Blackout in Italy   Il ruolo del maltempo e dei modelli meteo sottovalutati A influenzare in modo significativo l’evento fu anche il contesto meteorologico. I dati rilevati da Météo-France e Deutscher Wetterdienst, i due principali enti meteorologici europei coinvolti nell’analisi post-evento, indicano che la notte tra il 27 e il 28 Settembre 2003 fu caratterizzata da un fronte freddo di origine atlantica, accompagnato da raffiche di vento superiori ai 100 km/h nelle Alpi Centrali. In particolare, lungo il massiccio del San Gottardo e nella Valle del Reno, si verificarono turbolenze intense e la formazione di ghiaccio sulle linee, fattori che contribuirono a mettere in crisi le infrastrutture svizzere. Le simulazioni meteo pre-evento, basate sui modelli ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), non avevano previsto con sufficiente precisione l'intensità del vento nelle ore serali, rivelando una lacuna nella gestione del rischio climatico sulle infrastrutture critiche. Fonte scientifica: ECMWF Severe Weather Case Studies - September 2003 Windstorm   Conseguenze immediate del blackout Il collasso elettrico del 2003 comportò danni ingenti e disagi diffusi. Innumerevoli ascensori si bloccarono, i trasporti pubblici si paralizzarono e i treni rimasero fermi per ore, costringendo decine di migliaia di passeggeri a camminare lungo i binari. Gli ospedali furono costretti ad attivare i gruppi elettrogeni d'emergenza, mentre le forze dell’ordine dovettero gestire situazioni di panico in molte città, in particolare a Roma, dove era in corso la celebrazione della Notte Bianca, con centinaia di migliaia di persone in strada. L’interruzione della fornitura di energia comportò inoltre un blocco temporaneo delle comunicazioni mobili e internet, portando a una perdita di milioni di euro per le aziende di telecomunicazioni. La Borsa Italiana subì ritardi nelle contrattazioni del lunedì successivo, mentre molti esercizi commerciali dovettero chiudere, con impatti diretti sul commercio.   La sicurezza energetica L’evento del 2003 segnò una svolta nella percezione dell’interdipendenza tra clima e infrastrutture critiche. Per la prima volta su larga scala, si prese consapevolezza del fatto che le condizioni meteorologiche estreme — anche se non estreme in termini assoluti — possono amplificare vulnerabilità sistemiche già presenti. Successivamente, le autorità energetiche europee, come l’ENTSO-E (European Network of Transmission System Operators for Electricity), hanno richiesto l’integrazione sistematica delle previsioni meteo nei modelli di rischio operativo delle reti elettriche. Questo ha portato alla creazione di centri di monitoraggio meteo dedicati alla gestione dell’energia, come il Weather Room di RTE in Francia, o il Centro Meteo di TenneT nei Paesi Bassi. Fonte ufficiale: ENTSO-E Operational Handbook and Weather Risk   Riforme e investimenti dopo il blackout Dopo l’incidente, il Governo italiano avviò una serie di indagini tecniche e parlamentari. Il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN) — oggi Terna — elaborò un piano di rafforzamento delle interconnessioni elettriche, con particolare attenzione ai corridoi transalpini, alle isole e ai sistemi di controllo automatizzati. Inoltre, furono adottate misure per incrementare l’autonomia energetica delle regioni più vulnerabili, attraverso fonti rinnovabili, impianti a ciclo combinato e reti intelligenti (smart grid). Parte di queste misure vennero cofinanziate dalla Commissione Europea, nel quadro della strategia TEN-E (Trans-European Networks for Energy). Il blackout evidenziò anche la necessità di disporre di modelli meteo ad alta risoluzione integrati nei sistemi SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition), con soglie di allarme dinamiche in base a eventi climatici estremi o inusuali.   Il ritorno della vulnerabilità: una lezione sempre attuale A più di vent’anni di distanza, il blackout del 2003 resta un monito per la resilienza del sistema elettrico italiano ed europeo. Gli scenari climatici attuali, caratterizzati da eventi sempre più estremi e frequenti, impongono un ripensamento continuo delle infrastrutture strategiche, mettendo al centro il fattore meteo come elemento critico di rischio. Negli ultimi anni, l’Italia ha già sperimentato fenomeni meteorologici distruttivi, come la tempesta Vaia del 2018, che ha abbattuto linee elettriche e foreste intere nelle Dolomiti, o le ondate di calore prolungate dell’estate 2022, che hanno ridotto la capacità di raffreddamento degli impianti termoelettrici e delle centrali idroelettriche.
  • SpaceX lancia 23 satelliti Starlink con un nuovo Falcon 9 in Florida

    SpaceX ha scritto un nuovo capitolo nella sua storia di successi con il lancio di un Falcon 9 appena costruito, che ha portato in orbita 23 satelliti Starlink la sera del 28 aprile 2025 dal Kennedy Space Center della NASA in Florida.

    Un evento raro: primo volo per un nuovo Falcon 9

    In un panorama dove il riutilizzo dei lanciatori è ormai una prassi consolidata per SpaceX, il decollo di un Falcon 9 mai utilizzato prima rappresenta una vera eccezione. Il razzo, partito alle 22:34 EDT (02:34 GMT del 29 aprile), ha brillato nei cieli sopra la Space Coast, dimostrando ancora una volta la capacità tecnologica dell'azienda di Elon Musk. Dopo aver completato il suo compito primario, il primo stadio del Falcon 9 ha eseguito un perfetto atterraggio sulla nave drone "A Shortfall of Gravitas" nell'Oceano Atlantico, circa otto minuti dopo il lancio.

    Due lanci Starlink in un solo giorno

    Il volo di ieri sera non è stato l'unico. Sempre il 28 aprile, un altro Falcon 9 aveva precedentemente lanciato 27 satelliti Starlink dalla Cape Canaveral Space Force Station. Questo duplice evento sottolinea la straordinaria efficienza di SpaceX, capace di gestire due missioni nello stesso giorno dalla Florida. Il secondo stadio del razzo ha continuato la sua corsa nello spazio, portando i 23 satelliti Starlink su un'orbita terrestre bassa (LEO) con dispiegamento previsto 65 minuti dopo il lancio.

    La rete Starlink continua a espandersi

    Con questo volo, SpaceX ha raggiunto il 50° lancio Falcon 9 nel 2025, di cui 33 dedicati esclusivamente alla costruzione della rete Starlink, la più vasta costellazione di satelliti mai creata. Secondo l'astrofisico e tracker di satelliti Jonathan McDowell, la megacostellazione conta oggi oltre 7.200 satelliti attivi, un numero destinato ad aumentare rapidamente nei prossimi mesi. Il progetto mira a offrire connessione a banda larga anche nelle aree più remote del pianeta, espandendo la copertura grazie a satelliti che, in parte, dispongono anche di capacità direct-to-cell.

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Le massime e le minime del 8 giugno 2014: la giornata più calda dell'anno

La giornata che va concludendosi, quella di domenica 8 giugno, è stata indubbiamente la più calda di questo 2014: con valori in quota arroventati dall'Anticiclone Sub-tropicale e lo zero termico relegato a oltre 4 mila metri, non poteva essere altrimenti.

I Castelli Romani pur con il loro invidiabile clima non sono riusciti ad eludere la calura e i 30 gradi sono stati superati in diverse centraline, fin quasi a spingersi ai 579 metri di Monte Compatri che per un decimo resta sotto tale soglia; in ogni caso le zone del versante settentrionale dei Colli Albani, meno mitigate dal mare e dalla brezza che ad un certo punto ha preso a spirare, hanno registrato i valori più alti, con Frascati oltre i 33 gradi e Colonna (di cui eccezionalmente abbiamo i dati) a 32.5°C. Caldissime anche le città di Velletri e Marino, separate da un decimo, comunque due gradi sotto il valore del centro di Roma (la stazione di riferimento è il Collegio Romano); molto miti il Lago Albano, Rocca Priora e i Campi d'Annibale che resterebbero sotto i 25 gradi (ci riserviamo di verificare tale valore che appare troppo basso).

Per quanto riguarda le minime: stamattina il caldo ha fatto sul serio nei grandi centri urbani dei Castelli, con Marino che sfonda i 23 gradi, Velletri Frascati e Albano sopra i 21 gradi (a titolo di esempio risulta più fresco il centro di Roma, con +19.6°C). Calde le minime di stazioni in quota come Monte Compatri e Rocca Priora, mentre al solito fa fresco alla Molara, sotto i 17 gradi e ai Pratoni dove si scende a 13 gradi, un'altra stagione.

Per quanto riguarda i prossimi giorni continuerà a farsi sentire l'alito del Sub-tropicale per tutta al settimana, anche se i prossimi due-tre giorni vedranno un leggero abbassamento dei valori in quota ed una lieve maggiore copertura che dovrebbe contenere le massime e non farle andare oltre i valori di questa domenica.

Le temperature massime del 8 giugno 2014 registrate nell'area dei Castelli Romani: 
Roma Collegio Romano +34.0°C
Frascati +33.5°C
Colonna +32.5°C
Velletri +32.0°C
Marino +31.9°C
Cecchina +31.7°C
Molara +31.6°C
Cancelliera +30.9°C
Ciampino AM +30.8°C
Monte Compatri +29.9°C
Lanuvio +29.5°C
Pratoni del Vivaro +29.4°C
Albano +29.2°C
Lago Albano +28.2°C
Rocca Priora +28.0°C
Campi d'Annibale +24.9°C

Le temperature minime del 8 giugno 2014 registrate nell'area dei Castelli Romani:
Marino +23.5°C
Lanuvio +22.3°C
Velletri +22.0°C
Frascati +21.5°C
Albano +21.4°C
Monte Compatri +21.0°C
Cecchina +20.5°C
Rocca Priora +19.8°C
Roma Collegio Romano +19.6°C
Cancelliera +19.4°C
Lago Albano +19.4°C
Campi d'Annibale +19.2°C
Colonna +18.1°C
Molara +16.6°C
Ciampino AM +16.0°C
Pratoni del Vivaro +13.0°C

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