Meteocastelli

(di Marco Gregoretti) STUDIA I VENTI e LE CORRENTI ATMOSFERICHE. Naviga su siti specializzati e sa come si calcolano le variazioni climatiche. Colleziona barometri e fotografa le nuvole. In più, una vecchia ferita alla caviglia si fa sentire in modo infallibile quando cambia il tempo. Un grande regista e attore svela, con ironia e sorprendente competenza, la sua passione meteorologica

Da lassù le nuvole si vedono meglio. Si possono anche fotografare. C’è un uomo su quella grande terrazza romana con vista infinita, allestita con un camino, una cucina, un tavolo da pranzo per otto persone, due divani normali uno a dondolo high tech, in cima a una palazzina di sette piani, poco distante dal Gianicolo. Sta col naso all’insù e indica il cielo facendo scorrere il dito indice come fosse la freccetta guidata dal mouse di un computer. Quando la mano si ferma, vuol dire che ha trovato quella giusta: la nuvola da catturare con l’obiettivo di una reflex digitale sempre a tiro. Carlo Verdone, 59 anni, l’attore e regista che ha portato sullo schermo la parte comica delle nostre nevrosi con i mille personaggi che ha interpretato, tiene la Lumix (ma ha anche una Leica «per gli scatti più complessi») sul ripiano dietro a uno dei divani del suo grande salotto, mimetizzata tra le 43 cornicette con foto: Verdone con Vasco Rossi, con Carlo Azeglio Ciampi, abbracciato a Francesco Totti, che bacia Meryl Streep, con Federico Fellini, insieme a Massimo Troisi. E ancora, Sergio Leone, Dennis Hopper sul chopper di Easy Rider, Andy Warhol che fa le coccole a John Lennon, immagini autografate con dedica di Alberto Sordi, di Jeff Beck, del regista giapponese Akira Kurosawa. Le nuvole che Verdone immortala da 12 anni potrebbero diventare un libro. «Guardando in alto. È un titolo giusto? Almeno 50 immagini sono di un certo livello. A ogni foto potrei abbinare una mia poesia. Ne ho scritte tante. Mio padre era il centro della mia scrittura. È morto da un anno. Forse devo aspettare un po’».

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